Fede e dintorni

Il grano come arma di guerra?

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il grano come arma di guerra?

– «Dacci oggi il nostro pane quotidiano…» E il pane si fa normalmente con il grano.
– Papa Francesco ha rivolto un accorato appello: “Non si usi il grano dell’Ucraina come arma di guerra!”.
– Tempestivo è stato l’appello del Papa, affinché il conflitto in corso non affami le popolazioni più povere a causa del blocco delle esportazioni di grano dal Paese est europeo, uno dei maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario.
– «Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione e per garantire il diritto umano universale a nutrirsi. Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!».
– Anche in questo Papa Francesco ci da l’esempio di come pensare alle persone più deboli.

Non si usi il grano come arma di guerra!
Al termine dell’udienza generale di mercoledì 1 giugno, Papa Francesco ha rivolto questo accorato appello alla comunità internazionale perché si sblocchi la questione del grano fermo, a causa della guerra in corso, nei porti dell’Ucraina.
Queste le sue parole:
«Desta grande preoccupazione il blocco dell’esportazione del grano dall’Ucraina, da cui dipende la vita di milioni di persone, specialmente i Paesi più poveri.
Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione e per garantire il diritto umano universale a nutrirsi. Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!».

L’impegno dell’Ue sulla questione del grano.
In un’intervista ieri al Corriere della Sera, il segretario generale del Servizio europeo per l’Azione esterna, il ministero degli Esteri dell’Ue, Stefano Sannino, ha affermato che per prevenire una crisi alimentare mondiale si sta “lavorando a varie opzioni: come riuscire ad esportare le tonnellate di grano bloccate in Ucraina e come sostenere le agricolture e le economie dei Paesi più colpiti.”
Secondo Sannino, “l’ipotesi su cui si sta adoperando il segretario dell’Onu Guterres e su cui è impegnato anche il presidente del Consiglio europeo Michel prevede di usare il porto di Odessa, ma perché sia possibile occorre sminare le acque davanti al porto di Odessa e scortare le navi”.
Questo permetterebbe di non dover ricorrere a soluzioni più complesse dal punto di vista politico, come attraversare con le merci la Bielorussia, oppure passare dalla Polonia allungando i tempi del trasporto

Sostenere lo sviluppo dei Paesi africani.
Un altro fronte di impegno, anche se non ad effetto immediato, è lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri, specie in Africa. Anche a questo, ha dichiarato il segretario generale, l’Ue sta lavorando, insieme all’Unione africana, con l’obiettivo di mettere a punto piani per sostenere l’agricoltura, ma anche la commercializzazione e la trasformazione dei prodotti.
“Un altro punto centrale – ha sostenuto Sannino – è l’accesso ai fertilizzanti per trovare alternative a quelli russi”.

L’aumento dei prezzi in Europa, Stati Uniti, Medio Oriente.
Con il conflitto, l’insicurezza alimentare è divenuta un’arma capace di colpire l’intera popolazione mondiale.
♥  La riduzione dell’offerta del grano da parte di Russia e Ucraina, entrambi tra i primi cinque esportatori al mondo, ha spinto i prezzi a livelli senza precedenti sui mercati delle materie prime anche in Europa e negli Stati Uniti.
♥  L’aumento del prezzo del grano è già stato avvertito in Siria e in altri Paesi in cui il pane è diventato un bene inaccessibile per le fasce di popolazione più povere.
♥  Al tempo stesso, alcune nazioni che hanno scorte di cereali stanno adottando misure protezionistiche.
Un esempio ne è l’India, il secondo produttore di grano del pianeta, che per evitare carenze interne o aumenti dei prezzi, ha deciso di vietare le esportazioni di frumento.
♥  Fermare la guerra in Ucraina e trovare soluzioni sostenibili a lungo termine per scongiurare una crisi alimentare globale si fa dunque una necessità sempre più urgente.

(fonte: Vatican News, 01 giugno 2022, 10:10).

“Dacci oggi il nostro pane quotidiano…” E il pane si fa normalmente con il grano. Papa Francesco ha rivolto un accorato appello: “Non si usi il grano dell’Ucraina come arma di guerra!”. – Tempestivo è stato l’appello del Papa, affinché il conflitto in corso non affami le popolazioni più povere a causa del blocco delle esportazioni di grano dal Paese est europeo, uno dei maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario. Grazie, Papa Francesco! Anche in questo ci dai l’esempio di come pensare alle persone più deboli.

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