Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il giuramento di sangue di un avvocato.
La cronaca ultimamente ha riportato cerimoniali di affiliazioni a cosche mafiose sigillate anche con patto di sangue. Nella tradizione cattolica troviamo ben altri giuramenti di sangue, come quello di promuovere e difendere la verità dell’Immacolata Concezione della Madonna, molto prima che venisse dichiarata come dogma nel 1854.
Napoli, 17 gennaio 1713. Un giovane avvocato, Alfonso Maria de Liguori, a soli 16 anni e mezzo, ha appena concluso brillantemente l’esame di laurea in dirittto. Riceceve le congratulazioni di tutti…
«Ma gli restava ancora da compiere un duplice gesto religioso: in ginocchio, in presenza di coloro che d’ora in poi saranno suoi pari, fece prima la professione di fede cattolica e si impegnò poi solennemente riguardo al dogma, allora non ancora definito, dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, pronunziando il seguente testo, ufficiale certo, ma scritto e firmato di pugno, a volte anche con il sangue, da ogni nuovo dottore:
“Io, Alfonso Maria de Liguori, umilissimo servitore di Maria sempre Vergine Madre di Dio, prostrato ai piedi della Divina Maestà in presenza dell’ineffabile Trinità dell’unico Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, prendendo a testimoni tutti gli abitanti della Gerusalemme celeste, credo fedelmente con lo spirito, abbraccio veramente col cuore e proclamo fermamente con la bocca che tu, Madre di Dio sempre Vergine, tu sei stata oggetto da parte dell’onnipotente Iddio di un privilegio assolutamente unico: sei stata interamente preservata da ogni macchia di peccato originale, fin dal primo istante della tua concezione, cioè dal momento dell’unione del tuo corpo con la tua anima. In pubblico e in privato, fino all’ultimo respiro della mia vita, insegnerò questa dottrina e mi impegnerò con tutte le mie forze affinché tutti gli altri la ritengano e l’insegnino. Così attesto, così prometto, così giuro e che Dio mi aiuti e questi santi Vangeli”».
Da adulto, ormai non più avvocato, ma missionario e vescovo del Regno di Napoli, rinnoverà il giuramento dei suoi sedici anni:
«Ah mia immacolata Signora, io mi rallegro con voi di vedervi arricchita di tanta purità. Ringrazio e propongo di sempre ringraziare il comun Creatore, per avervi preservata da ogni macchia di colpa, com’io tengo per certo, e per difender questo vostro sì grande e singolar privilegio della vostra immacolata Concezione, son pronto e giuro di dar, se bisogna, anche la mia vita».
Cf. Theodule Rey-Mermet, Il santo del secolo dei lumi, 1982, pp.16-17.
Dall’inno “Tota pulchra”
Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem. Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri. Tu advocata peccatorum.
Tutta bella sei, Maria,
e il peccato originale non è in te.
Tu gloria di Gerusalemme, tu letizia d’Israele,
tu onore del nostro popolo, tu avvocata dei peccatori.