Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il giorno della Sindone.
Sembra che non abbia fatto molta notizia il giorno annuale dedicato alla santa Sindone, il 4 maggio. L’abbondante mensa del web ce l’ha proposto. Ma ormai le notizie sono troppe, troppi i link da visitare e così può succedere che anche le cose care sfuggano.
– Eppure il nostro sguardo si ferma incantato e riflessivo su quel telo che, secondo la tradizione, ha avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce. Una visita di devozione ed una preghiera si possono sempre recuperare. Perché è bello pregare davanti alla Sindone o anche davanti ad una sua riproduzione fotografica. Guardarla ci richiama la Passione e morte di Gesù. Perciò il 4 maggio la liturgia ha celebrato la memoria della Sindone.
♦ Ogni anno, il 4 maggio, viene celebrata la memoria liturgica della Sindone, il lino conservato nella Cattedrale di Torino che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Cristo deposto dalla Croce. Anche se non esiste certezza scientifica che sia proprio così, non c’è dubbio che il sacro telo rimandi alla Passione Gesù e ci guidi alla riflessione sul suo dono della vita per la salvezza dell’uomo.
Cos’è la Sindone
La Sindone è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13, contenente la doppia immagine accostata per il capo del cadavere di un uomo morto in seguito ad una serie di torture culminate con la crocefissione.
L’immagine è contornata da due linee nere strinate e da una serie di lacune: sono i danni dovuti all’incendio avvenuto a Chambéry nel 1532. Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.
Questa tradizione, anche se ha trovato numerosi riscontri dalle indagini scientifiche sul Lenzuolo, non può ancora dirsi definitivamente provata.
Certamente invece la Sindone, per le caratteristiche della sua impronta, rappresenta un rimando diretto e immediato che aiuta a comprendere e meditare la drammatica realtà della Passione di Gesù.
Per questo Giovanni Paolo II l’ha definita “specchio del Vangelo”.
L’incendio del 1997 nella Cattedrale di Torino
Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile 1997, un incendio si sviluppò nella Cappella della Sindone posta tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme devastarono la cappella seicentesca progettata da Guarino Guarini e si estesero al torrione nord-ovest del palazzo distruggendo alcune decine di quadri preziosi.
Solo all’alba i vigili del fuoco riuscirono a spegnere definitivamente le fiamme.
Pur non essendo la Sindone interessata dal fuoco fu deciso di rompere la struttura di cristallo che la protegeva e portare via il sacro lino che fu immediatamente trasferito nel palazzo arcivescovile dove si certificò che non aveva subito danni.
Pregare davanti alla Sindone.
Ci aiuta l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, custode pontifico della Santa Sindone che in occasione dell’Ostensione, cioè l’esposizione pubblica del 2015 ha composto questa preghiera
♥ Signore Gesù,
davanti alla Sindone, come in uno specchio,
contempliamo il mistero della tua passione e morte per noi.
È l’Amore più grande
con cui ci hai amati, fino a dare la vita per l’ultimo peccatore.
È l’Amore più grande,
che spinge anche noi a dare la vita per i nostri fratelli e sorelle.
Nelle ferite del tuo corpo martoriato
meditiamo le ferite causate da ogni peccato:
perdonaci, Signore.
Nel silenzio del tuo volto umiliato
riconosciamo il volto sofferente di ogni uomo:
soccorrici, Signore.
Nella pace del tuo corpo adagiato nel sepolcro
meditiamo il mistero della morte che attende la risurrezione:
ascoltaci, Signore.
Tu che sulla croce hai abbracciato tutti noi,
e ci hai affidati come figli alla Vergine Maria,
fa’ che nessuno si senta lontano dal tuo amore,
e in ogni volto possiamo riconoscere il tuo volto,
che ci invita ad amarci come tu ci ami.
(fonte: Avvenire.it, 4 maggio 2018)