Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il cuore e l’amore…
L’amore è vita per il cuore umano, ma spesso quando si trasforma in passione incontrollata diventa causa di infelicità e di peccati senza fine. A nessuno sfugge come tante volte le cronache “rose” si trasformano in cronache “nere” o in “amori criminali”).
Un re musulmano fu preso da una grande passione per una schiava e la fece trasferire dagli alloggi degli schiavi al palazzo. Progettava di sposarla e di farne la sua favorita; ma, misteriosamente, la ragazza si ammalò gravemente il giorno stesso in cui entrò a palazzo.
Peggiorava sempre più. Le fu dato ogni rimedio conosciuto, ma invano. E la povera ragazza lottava ora tra la vita e la morte.
Il re, disperato, offrì metà del suo regno a chiunque l’avesse guarita. Ma nessuno sapeva curare una malattia che aveva sconcertato i migliori medici del regno.
Finalmente si presentò un saggio che chiese il permesso di vedere da solo la ragazza. Dopo che ebbe parlato con lei per un’ora, egli si recò dinanzi al trono del re che attendeva con ansia il suo verdetto.
“Maestà – disse il saggio – Io conosco una cura infallibile per la ragazza. E sono così sicuro della sua efficacia che, se dovesse fallire, mi consegnerò spontaneamente per essere decapitato. La medicina che propongo, però, si dimostrerà estremamente dolorosa… non per la ragazza, ma per vostra Maestà “.
“Di’: qual è la medicina – gridò il re – e le sarà data costi quel che costi “.
Il saggio rivolse al re uno sguardo di compassione e disse: “La ragazza è innamorata di uno dei vostri servi. Datele il permesso di sposarlo e guarirà all’istante “.
Povero re! Desiderava troppo la ragazza per lasciarla andare. E l’amava troppo per lasciarla morire.
(A. de Mello, Il canto degli uccelli, E.P.)
Bibbia. Consigli dal Libro dei Proverbi.
Con ogni cura vigila sul cuore, perché da esso sgorga la vita. (4,23). Bevi l’acqua della tua cisterna e quella che zampilla dal tuo pozzo (5,15). Il tuo cuore non si volga verso le sue vie, non aggirarti per i suoi sentieri, perché molti ne ha fatti cadere trafitti ed erano vigorose tutte le sue vittime. (7, 25-26).