Politica e magistratura rispondono alle 10 domande
Grandi protagonisti di Calabria e Piemonte a confronto
«Noi magistrati siamo i titolari di un dovere di rendere un servizio pubblico»: con queste parole, ieri sera, il Presidente Corte di Appello di Torino Mario Barbuto ha voluto tirare le conclusioni del convegno sulla legalità organizzato dagli amministratori del Comune di Tropea. Repice, in apertura, ha auspicato che «occasioni come questa non diventino sterili passerelle, ma servano affinché “legalità” non resti una parola isolata». Per far ciò, secondo il primo cittadino, è necessario che si lavori «tutti quanti assieme, partendo dalle piccole cose». «Ognuno dovrà fare la propria parte», quindi, partendo anche dalla risoluzione di problemi comuni. A questo proposito, Repice ha parlato di questioni irrisolte a Tropea quali «gli orari di chiusura, il rispetto degli spazi pubblici, la musica ad alto volume dei locali». Al termine del suo intervento, il sindaco ha promesso di impegnarsi a offrire il suo contributo, affermando di fronte a così tanti rappresentanti del mondo della magistratura: «incrementerò il lavoro della procura di Vibo Valentia». Molti i fuori programma di questo atteso appuntamento, dall’assenza del governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti all’inaspettata presenza del presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi. Variato anche l’ordine di intervento dei vari relatori. In mattinata, Roberto Lucisano, Presidente del Tribunale di Vibo Valentia, ha descritto la realtà territoriale in cui opera, dimostrando che ogni territorio ha le sue caratteristiche. Mario Spagnuolo, Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, ha invece aperto uno spaccato sulla ‘ndrangheta e ha descritto il cambio di strategia in atto di questa organizzazione che, fino ad oggi, ha agito sempre nel silenzio. Il suo discorso è stato ripreso dall’avvocato Andrea Galasso, che ha analizzato il contesto del fenomeno ancorandolo ai vincoli di sangue presenti tra le famiglie degli affiliati. Di differente foggia il discorso del coordinatore provinciale del Pdl Valerio Grillo, che ha spostato il discorso sui rappresentanti dello stato. Secondo Grillo «non ci deve essere nessuno che si sottrae alle regole e tanto vale sia per i magistrati che per i politici, i quali non devono pensare che una regola valida per gli altri non valga per sé».