C.S. Circolo di Ricadi – Franco Saragò
la cooperativa sociale Valle del Marro Libera Terra coltiva i terreni confiscati alla ‘ndrangheta
Nell’ambito del programma escursionistico che da alcuni anni caratterizza l’attività associativa, nei giorni scorsi, il Circolo Legambiente Ricadi ha fatto tappa presso la cooperativa sociale Valle del Marro Libera Terra. La cooperativa da circa dieci anni coltiva i terreni confiscati alla ‘ndrangheta in vari comuni della provincia di Reggio Calabria. Un’azione coraggiosa intrapresa da alcuni giovani che, cogliendo l’opportunità offerta dalla legge 109/96 e da un progetto di Libera, decidono di intrecciare i loro percorsi di vita accumunando nel lavoro cooperativo idee, passioni e competenze realizzando prodotti biologici sui beni confiscati alla mafia. La cooperativa pochi giorni fa ha subito l’ennesimo atto doloso. Nei terreni della frazione Castellace che costeggiano la fiumara del Marro, infatti, sono state tagliate 96 piante d’ulivo. Un attentato che segue ad altre azioni di violenza che negli anni hanno determinato l’incendio di parte dell’uliveto e delle attrezzature agricole.
L’iniziativa del Circolo di Ricadi, che ha visto la partecipazione di numerosi soci anche del circolo di Vibo Valentia, ha voluto rappresentare, a venti giorni dall’intimidazione subita, una testimonianza di vicinanza e solidarietà concreta che, oltre alla presenza fisica sui campi sottratti alla ndrangheta, si è idealmente concretizzata con la donazione simbolica di due piante di ulivo piantumate in sostituzione di quelle recise.
I soci dopo la consegna degli ulivi, accompagnati dal vice presidente della cooperativa Sergio Casadonte, hanno visitato i vari appezzamenti di terreno confiscati e coltivati ad uliveto in un percorso educativo entusiasmante dove è stato possibile apprendere e comprendere la storia dei luoghi ma soprattutto l’impegno e il coraggio di un gruppo di giovani che con le loro scelte riescono ad alimentare speranze in un territorio difficile.
Una visita, questa a Valle del Marro, che ha entusiasmato i partecipanti accomunandoli in una battaglia di legalità che, da vari anni, vede il Circolo di Ricadi impegnato a difesa dell’ambiente e dei territorio.