Attualità Fede e dintorni

Il castello del porco

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il castello del porco.

Titolo singolare e storia da meditare, perché propone una singolare strategia: donare il tutto per salvare il tutto. Una operazione rischiosa, ma tante volte vincente.
Dare un sorriso, quando costa tanto, al proprio nemico può avere un effetto sorprendente: conquistarlo. E così il donare per amore la vita, che è il massimo dono, ci guarisce dalla paura di non aver abbastanza da offrire al nostro mondo.

L’episodio, qui raccontato, sembra sia avvenuto in un castello del Medio Evo che da allora fu detto “castello del porco”. Era il Castel Greifenstein, noto anche come Castel del Porco (dal tedesco Sauschloss).
♦  Nel castello lungamente assediato da nemici, un gruppo di persone riuscivano a sopravvivere grazie all’abbondante scorta di cibo. Ma un certo giorno s’accorsero che le riserve stavano per finire.
Non rimaneva loro che un maiale gelosamente allevato per farne, a suo tempo, saporiti salami.
Visto che l’assedio era sempre più tenace, tennero consiglio per decidere se mangiare il porco e poi darsi in mano al nemico o disorientare il nemico donandogli il porco per ostentare abbondanza.
♦ Affamati, ma fiduciosi, decisero di adottare la seconda proposta: “Il nemico – conclusero – si arrenderà appena sorpreso della nostra inaspettata abbondanza”.
E indovinarono!
Il maiale, unico ben di Dio rimasto, fu fatto arrosto e gettato dalle mura verso l’esercito occupante, dando ad intendere che prendere il castello per fame era cosa fuori discussione. Ed effettivamente poco tempo dopo gli assedianti si ritirarono, non immaginando che il maialino arrosto fosse in realtà l’ultima risorsa della guarnigione del castello.
E fu la vittoria. Senz’altro fu un rischio offrire al nemico quell’unico cibo rimasto.

Ci sarà certezza di risposta miracolosa e di benedizione sicura anche donare a Gesù, presente nel prossimo, il necessario per vivere. Come accadde alla vedova che donò quanto aveva per vivere.
L’inaspettata abbondanza che disorienta il tuo prossimo è quel sorriso che doni gratuitamente al nemico. Il donare per amore la vita definisce la vita; è il massimo dono che ti guarisce anche dalla paura di aver troppo poco da offrire.
(fonte: cf wikipedia e anche zenit.org, 14 dicembre 2016)

La vita la si può vivere arroccati come in un castello, difendendosi da tutto e da tutto. O la si può impegnare per guadagnare il meglio che si può. Dio benedice coloro che si mettono in gioco, offrendo la propria vita per migliorare quella degli altri, soprattutto se bisognosi.

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