Politica

Il caso “Antonio Bretti”

C.S dell’ex Assessore al Turismo del Comune di Tropea

Le dichiarazioni del Dott.  Bretti, già Assessore del Comune di Tropea

Antonio Bretti - foto Libertino
Antonio Bretti – foto Libertino
La mia mancata replica alle dichiarazioni rese circa una settimana addietro dal Sindaco Rodolico in ordine alla ricostruzione della vicenda culminata con l’emissione da parte sua del decreto n. 1 del 05/01/2015 ad oggetto “Revoca nomina Assessore Comunale Bretti Antonio”, ha indubbiamente ingenerato una ridda di supposizioni – alcune delle quali anche particolarmente poco generose nei miei riguardi.
Soprattutto oggi, dopo quanto accaduto domenica scorsa e il grosso petardo vigliaccamente fatto esplodere sotto la vettura del Sindaco Rodolico.
nvero, il fatto nuovo mi dovrebbe opportunisticamente consigliare di evitare polemiche con il Primo Cittadino (almeno fino a quando non si conosceranno le cause del gravissimo ed insano gesto, già comunque fortemente ridimensionato nei suoi effetti dopo l’abnorme amplificazione che ne è stata inizialmente data) ma ritengo doveroso, oltre che corretto, assieme alla mia solidarietà a Rodolico, rassegnare all’opinione pubblica alcune considerazioni che, se non saranno sufficienti a chiarire i motivi del mio “defenestramento” (non sono comunque tese a rispondere alle affermazioni di Rodolico) tranquillizzeranno quanti, e sono in molti, mi sono stati vicini fin dal primo momento e che stanno vivendo con un certo sconcerto questo mio attuale silenzio.
Il discorso è semplice: una volta che io ho reso, nel pomeriggio di sabato 3 gennaio presso la Caserma dei Carabinieri di Tropea, le risposte ad alcune domande che mi sono state poste – fornisco questo particolare solo in quanto la mia presenza in Caserma è stata resa di dominio pubblico essendo stata pubblicata sui giornali – ho ricevuto dagli stessi investigatori la consegna del silenzio, non solo sul contenuto dell’incontro ma anche relativamente alla semplice circostanza che l’incontro stesso si era tenuto.
Pertanto grande è stata la mia sorpresa, ed altrettanto grande il mio imbarazzo trovandomi ad essere vincolato al segreto, allorquando – convocato dal capogruppo della maggioranza Avv. Romana Lorenzo nella tarda mattinata di sabato 3 gennaio a partecipare alla riunione della successiva domenica 4 per ascoltare “comunicazioni urgenti del Vice Sindaco” – scoprivo che dette “comunicazioni urgenti” del Dott. Tropeano non erano relative ai temi che io ritenevo essere all’ordine del giorno della riunione (e cioè la soluzione che finalmente veniva individuata per le gravi carenze della depurazione o per un altro dei tanti problemi che affliggono la cittadinanza e che ancora oggi aspettano di trovare risposta) ma ascoltavo invece il Dott. Tropeano che non solo riferiva, con ricchezza di particolari, di essere stato convocato, nella mattinata di sabato 3 gennaio, dai Carabinieri ma rendeva noto tutto il contenuto della conversazione scambiata con gli stessi. Il tutto alla presenza dell’intero gruppo consiliare di maggioranza, nessuno assente.
Stante il vincolo della riservatezza che mi era stato assegnato, non ho potuto difendermi nel merito della vicenda; mi sono trovato comunque nella condizione di dover confermare di essere stato anche io in Caserma convocato dal Carabinieri, senza ovviamente riferire quanto successo durante tale incontro, raccogliendo il violento rimbotto del Sindaco che mi ha severamente rimproverato di non averlo immediatamente informato di essere stato convocato dai Carabinieri e dell’argomento dell’incontro.
La riunione si è conclusa con la dichiarazione del Sindaco che, preso atto del mio rifiuto a rendere le dimissioni che lo stesso Rodolico mi aveva chiesto, avrebbe assunto le opportune determinazioni conseguentemente all’esito dell’incontro che avrebbe richiesto a S.E. il Prefetto di Vibo Valentia ed al Capitano Comandante la Compagnia dei Carabinieri di Tropea.
Ed è stata esclusivamente l’esigenza di dover “dare conto alle Autorità” – sarebbe interessante sapere quali poiché sono da escludere quelle che aveva annunciato nel corso della riunione del gruppo del 4 gennaio, e cioè il Prefetto ed il Comandante dei Carabinieri con i quali mi sono rapportato e che hanno smentito la circostanza – la motivazione esposta dallo stesso Rodolico illustrando il provvedimento di revoca di cui al decreto n. 1 alla successiva riunione del gruppo consiliare tenuta il 9 gennaio.
Dopo la riunione del gruppo consiliare del 4 gennaio, sono ritornato sulla circostanza del mio incontro in Caserma solo rapportandomi con S.E. il Prefetto; non avendomi questi, né i Carabinieri, sciolto dal vincolo di riservatezza, sono ancora in attesa di fornire la mia ricostruzione dei fatti che, come già ho avuto modo di prospettare nel corso della mia audizione in Prefettura, è interconnessa, direttamente e indirettamente, con alcune importanti questioni legate sia all’attuale che alle precedenti amministrazioni comunali.
È forse il caso di cercare in questo ambito le “Autorità” alle quali il Sindaco Rodolico ha reso conto?

Consigliere Comunale
Dott. Antonio Bretti

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Redazione
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