Fede e dintorni

Il canto degli umili a S. Antonio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il canto degli umili a S. Antonio.

– Scrivere di S. Antonio può sembrare superfluo, tanto è conosciuto e venerato in Italia e nel mondo. Sul web ci sono innumerevoli siti che parlano di lui e raccontano la sua straordinaria vita e santità.
– A me colpisce molto la devozione degli umili, dei semplici, che molte volte sono anche poveri e ultimi nella nostra società: gli ultimi nella considerazione del mondo, ma non in quella evangelica. Gesù ha rivolto a tutti un invito: “Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore!” – E gli umili sanno riconoscere i santi che fanno per loro: S. Antonio è uno di essi, forse il più accolto.
– In quest’articolo proponiamo le semplici strofe della tredicina raccolte su Facebook che si cantano in onore del Santo in un paese delle Serre calabresi, Fabrizia, dove inaspettatamente si è affacciato, importato dal nord, il coronavirus, portando dolore e morte in famiglia. E la preghiera al Santo aiuta chi ha sofferto dolorose perdite ad affrontare la vita con rinnovata fiducia: “Noi ti preghiamo, per chi è nel dolore, per chi è nel lutto e rassegnato in cuore”.

Cenni biografici su S. Antonio (Lisbona, Portogallo, 1195 – Padova, 13 giugno 1231).
♦ Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato sacerdote.
♦ Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi.
♦ Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente.
♦ Per circa un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia.
Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione.
Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentendosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell’Arcella. (fonte: Avvenire).

Dal Martirologio Romano.
  13 giugno, Memoria di sant’Antonio, sacerdote e dottore della Chiesa, che, nato in Portogallo, già canonico regolare, entrò nell’Ordine dei Minori da poco fondato, per attendere alla diffusione della fede tra le popolazioni dell’Africa, ma esercitò con molto frutto il ministero della predicazione in Italia e in Francia, attirando molti alla vera dottrina; scrisse sermoni imbevuti di dottrina e di finezza di stile e su mandato di san Francesco insegnò la teologia ai suoi confratelli, finché a Padova fece ritorno al Signore.

Le strofe della Tredicina in onore di S. Antonio (a Fabrizia, provincia di Vibo Valentia).
– raccolte su Facebook e riordinate –

1. Santo Antonio glorioso
di Gesù fedele amante
sei modello luminoso
di virtù sublimi e sante.
Io mi inchino al tuo cospetto,
o mio santo benedetto.

2. S Antonio dalle sponde
chiama i pesci in mezzo al mare,
quelli usciti fuor dall’onde
stanno attenti ad ascoltare.
Nelle vie di questo esilio
salva noi d’ogni periglio

3. Puro e bello tu serbasti
il tuo giglio verginale;
Tu gli inganni superasti
dello spirito infernale.
Fa’ che il mondo folle e rio
non corrompa Il cuore mio.

4. Oh qual gioia, oh qual diletto
provò allora il tuo bel cuore,
mentre al sen tenevi stretto
il Bambino Redentore.
Deh, per me tu prega, o Santo,
quel Signor che amasti tanto.

5. Tu che acceso Antonio sei
di fervore e puro zelo,
che converti i tristi e rei
alla bella via del cielo,
Con le grazie e coi favori
deh, consola i nostri cuori.

6. Un prodigio sorprendente
che facea fra quella gente:
la mula fece inginocchiare
l’Ostia santa ad adorare.
S. Antonio mio glorioso,
tutto amabile e amoroso,
impetratemi da Dio
quel che spera il cuore mio.

7. Alla tua possente voce,
il demonio si allontana,
cessa pure il morbo atroce,
e il malato si risana.
Nei bisogni e nelle pene
mi provvedi di ogni bene.

8. Col vecchio e il giovane a te sen viene
e in atto supplice chiede ed ottiene;
Per te d’angustia esce l’afflitto:
trova ricovero il derelitto,
col pane al povero doni la fé:
o Sant’Antonio prega per me!

9. Nell’estrema tua agonia,
pieno fosti di consolo,
quando apparve a te Maria
col Divino suo figliuolo.
Fa’ che tocchi a me la sorte
di una buona e santa morte.

10. Dolce Santo che spregiasti,
di quaggiù le pompe e l’oro;
il tuo cuore a Dio donasti,
Solo lui fu tuo tesoro.
Fa’ che io ponga nel Signore
la mia fede ed il mio amore.

11. Per Antonio, fior di virtù,
per te, Antonio leviamo il canto.
Tu prega ognor per noi Gesù,
proteggi tutti, o caro santo.
Noi ti preghiamo, per chi è nel dolore,
Per chi è nel lutto, e rassegnato in cuore.

12. Sant’ Antonio che sei in cielo,
coronato di splendore,
e ti godi senza velo,
il bel viso del Signore.
Dalle tue celesti sedi,
doni e grazie a noi concedi.

13. O dei miracoli inclito Santo;
dell’alma Padova, tutela e vanto:
benigno guardami prono ai tuoi piè:
o Sant’Antonio prega per me!

Sul web ci sono innumerevoli siti che parlano di lui e raccontano la sua straordinaria vita e santità. Colpisce molto la devozione degli umili, dei semplici, che molte volte sono anche poveri e ultimi nella nostra società: gli ultimi nella considerazione del mondo, ma non in quella evangelica. Gesù ha rivolto a tutti un invito: “Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore!” – E gli umili sanno riconoscere i santi che fanno per loro: S. Antonio è uno di essi, forse il più accolto.

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