Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il Buon Pastore va anche per mare.
Oggi è IV Domenica di Pasqua, dedicata alla figura del Buon Pastore. Gesù è il Buon Pastore. È un pastore amorevole che ci conosce uno per uno e che ci chiama per nome. – Papa Francesco oggi impersona la figura del Buon Pastore che va in cerca delle pecorelle… anche per mare… anche a Lesbo in Grecia. Ed incontra altre pecorelle che non sono del suo ovile: anche quelle egli accoglie e salva. E il mondo intero si ferma a contemplare.
Dal Vangelo di questa domenica (Gv 10,27-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Il Buon Pastore, Papa Francesco
♦ Parlare del Buon Pastore significa anche parlare delle sue pecore, che sono caratterizzate da tre verbi: ascoltano la sua voce; si sanno conosciute (cioè amate); infine lo seguono. Tre verbi che caratterizzano la nostra esperienza di credenti che seguono il Buon Pastore.
♦ È quanto ha testimoniato ieri Papa Francesco, immagine viva del Buon Pastore, che è andato a Lesbo, un’isoletta della Grecia, a visitare i profughi bloccati dalla chiusure delle frontiere: pecorelle smarrite? No, esse sono amate, cercate, aiutate dal Buon Pastore.
♥ E’ stato un viaggio triste. Il Papa non ha nascosto la tristezza che ha caratterizzato il suo 13.mo viaggio fuori dall’Italia dall’inizio del Pontificato: “Quello di oggi è un viaggio un po’ diverso dagli altri” segnato com’è dalla tragedia dei profughi che fuggono dalle guerre (e dalla miseria): “la catastrofe umanitaria più grande dopo la Seconda Guerra Mondiale.. Nei viaggi apostolici c’è sempre la gioia dell’incontro. Oggi no. È un viaggio segnato dalla tristezza. Andiamo a incontrare tanta gente che soffre, non sa dove andare, ha dovuto fuggire. Andremo anche a un cimitero: il mare. Tanta gente è annegata”.
Vocazioni e Santità
♦ Il tema della 53.ma Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, che oggi si celebra in tutte le comunità cristiane, è suggerito da Papa Francesco nella Evangelii Gaudium: «Vocazioni e santità: grati perché amati ».
♦ L’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni della Chiesa italiana lo ripropone attraverso uno slogan che richiama la gioia dell’anno giubilare: «Ricco di Misericordia… ricchi di Grazie!».
Abbiamo un Padre comune la cui Misericordia è “traboccante” (Lc 6,38); egli accompagna ciascuno con tenerezza, alla quale possiamo rispondere con stupore, meraviglia e gratitudine.
♦ Come non ricordare l’episodio del Vangelo in cui Gesù guarisce dieci lebbrosi, ma solo uno, un samaritano, torna a dirgli il suo grazie? (Lc 17,11-19).
Dio ci invita a vivere la gratitudine, perché nel “Grazie” c’è tutto il cuore di Dio; c’è la pienezza della felicità, del senso della vita, dove l’uomo ritrova la sua identità più profonda, nella bellezza straordinaria del dono gratuito.
♥ Essere “ricchi di Grazie” trasforma l’esistenza, porta alla consapevolezza che ogni vita è dono e chiamata che viene dal cuore di Dio, per essere ridonata agli altri.
«Se io mi sento attratto da Gesù, se la sua voce riscalda il mio cuore, è grazie a Dio Padre, che ha messo dentro di me il desiderio dell’amore, della verità, della vita, della bellezza» (Papa Francesco).
Chi rischia per il Signore non resta deluso!
♥ ♥ – Oggi si celebra la Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni.
Diciamo “Grazie” per tutte le Vocazioni sacerdotali e religiose che rispondono “Eccomi!”, come il Buon Pastore per servire l’Umanità.
(don Nico Dal Molin, Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni – CEI).