Fede e dintorni

Il Buon Pastore suscita vocazioni

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il Buon Pastore suscita vocazioni.

– L’immagine pasquale del Buon Pastore è il simbolo dell’amore di Cristo, che dona la sua vita per salvarci; ma è anche un richiamo al nostro dovere di seguirlo, per essere accolti nel gregge degli eletti.
– Ascoltiamo la sua voce, seguiamolo sulle sue vie sicure, accogliamo l’invito ad sederci alla sua mensa. Egli è la guida sicura che ci rivela il Padre e ci conduce alla sua casa.
– Gesù, Buon Pastore, ci invia nel mondo come suoi testimoni. Testimoni della sua tenerezza e del suo amore, della cura che ha verso ogni uomo e della sua preoccupazione che nessuno vada perduto.
– Ascoltare la sua Parola e seguirLo con docilità ed impegno susciterà risposte generose alle chiamate che Di rivolge agli uomini perché portino agli altri quanto da Lui ricevuto. – Nasce la vocazione, avendo negli occhi e nel cuore l’esempio del Buon Pastore, disposti a donare anche la vita per i fratelli. – Attraverso Gesù entriamo in comunione con il Padre, partecipiamo alla vita trinitaria.  – I pericoli esterni non ci turbano: dobbiamo temere soltanto il peccato che ci seduce a trovare altre vie, lontane dal Buon Pastore che resta fedele alla missione ricevuta. – Oggi ricorre la 59a Giornata di preghiera per le vocazioni.

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 10,27-30).
♦ In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

Il Buon Pastore ci conosce e ci guida.
♦ Viviamo su questa terra coltivando pensieri di eternità. Siamo conosciuti da Dio!  Nell’intimo del nostro cuore, il cui mistero nessuno, neppure noi stessi, potrebbe sondare, è presente la Trinità.
È l’Amore, effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, che ci parla e ci chiama a seguirlo.
È il Figlio che ci conosce nella più intima interiorità e più sublime sublimità. Egli è il dono del Padre, e nulla potrà mai strapparci dalla sua mano.
Egli ci precede, ci accompagna, è presente in ogni momento.
Tutta l’umanità ha sete di Cristo che, come buon Pastore, la conduce, la conosce, la custodisce e la guarisce, inabissandosi nei cuori inquieti per donare la sua pace.
In lui non dobbiamo temere il fallimento e la sconfitta, e non dobbiamo fingere indossando le maschere dell’ipocrisia.
Egli ci promette la vita eterna e sa guidarci alle fonti delle acque della vita che sanano ogni ferita e tergono ogni lacrima.
Egli vuole donarci la sua intimità e per questo ci chiede una sequela decisa.
  Egli si allieta per la docilità del gregge. Egli è amico dell’uomo. Egli ci ama per quello che siamo, non per quello che vorremmo essere!
In Lui i discepoli sono «pieni di gioia e di Spirito Santo».
(don Michele G. D’Agostino,ssp).

Preghiera.
♦ O Padre, Tu ci dai la sicurezza di una mano forte che non ci abbandona mai. Dacci la lucidità necessaria per non cullarci in questa condizione come fosse un privilegio, ma di attivarci e metterla al servizio dei nostri fratelli. Amen.
♦ Signore tu ci chiedi di fidarci di te che ci ami da sempre. Tu non una fiducia vhe diventa passività. Ci inviti invece ad offrire il nostro contributo, ognuno secondo le proprie capacità, alla tua opera di salvezza. Amen.

59a Giornata di preghiera per le vocazioni
«Fare la storia». La vocazione, una vita che si spende per amore.
♦ Don Michele Gianola, Direttore dell’Ufficio Nazionale della pastorale delle vocazioni CEI, ci aiuta a comprendere il significato del tema di questa Giornata di preghiera.
♦ La vocazione nasce dall’incontro personale con il Signore e con la sua Parola, riconosciuta come una promessa, ma che non è mai solo “la mia”, ma si compie sempre insieme agli altri.
E’ da sottolineare questo: la vocazione non è mai soltanto “per me”, ma sempre “per qualcun altro”, è vita spesa per amore di qualcuno.
È ciò che vogliamo mettere al centro nella Giornata di preghiera per le vocazioni di quest’anno.
La vocazione non accadrà, non scenderà dal cielo già tutta compiuta, come un progetto già tutto pronto e confezionato in ogni dettaglio dalle mani di Dio.
La ricerca e il discernimento vocazionale chiedono responsabilità, quella abilità a rispondere che coinvolge la nostra libertà, le nostre mani, il nostro fare.
E solo nella concreta realtà ritroviamo i luoghi e i volti delle persone per le quali e insieme alle quali riconoscere la possibilità di donare la vita per amore, di spenderla, di versarla affinché diventi nuova vita, nuova storia, per il regno di Dio.

«Fare la storia» non è “diventare qualcuno”, non è guadagnare un posto al sole, ma è compiere la propria vocazione insieme ad altri; è acquisire la giusta misura di sé, sapere di poter compiere il bene, qui e ora.
♦ «Fare la storia» è sentire la responsabilità del tempo, del mondo, di ogni uomo, è vivere nella solidarietà autentica che ci permette di pensare e agire in termini non di singoli, ma di comunità. (cf Fratelli tutti 116)
♦ La vocazione è un’opera artigianale che non si può compiere da soli, senza un Maestro e senza la Chiesa.
♦ È missione da compiere (cf. Evangelii Gaudium 273), è impresa da portare a termine,è storia da fare, insieme al Signore, insieme agli altri, spendendo la vita nell’amore.

Per una vocazione piena – Perfezione del sì (preghiera di Jean Galot).
♦ Che il mio sì sia ardente per esprimere l’amore che ti è dovuto, Cristo Gesù, che ti faccia sentire in ogni circostanza il mio desiderio di essere tuo!
♦ Che il mio sì sia totale, senza riserve, senza pentimenti; che possa esprimerti l’adesione completa di tutta la mia persona.
♦ Che il mio sì sia sincero, nato dal fondo del cuore, trasparente, con la volontà di vivere pienamente la parola che pronuncio.
♦ Che il mio sì sia fedele e ripetuto con forza nei momenti di prova, che possa resistere tenacemente a tutte le scosse.
♦ Che il mio sì sia sereno, senza finzione, senza reticenze; che sia animato dalla gioia di piacerti, di soddisfare la tua attesa.

domenica 8 maggio 2022 = Festa della Mamma – Auguri a tutte le mamme! 
La Madonna, Madre di tutte le mamme, vi conservi nel suo amore.

«Fare la storia» – 59ma Giornata Mondiale delle Vocazioni – La vocazione è la chiamata di Dio a guardare attraverso le apparenze per riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, e anche la marea un po’ caotica che è la vita, sono il luogo nel quale cercare e vedere il compiersi del Regno di Dio. – Guardando la nostra famiglia, la nostra comunità, entrando in un ospedale, in una classe scolastica, camminando per le vie della città vediamo la possibilità del nuovo, se guardiamo con lo sguardo del Buon Pastore che in tutti vede -nonostante la zizzania permanente- il bene fecondo capace di dare la vita. Il Buon Pastore ci fa vedere l’invisibile e costruirlo come storia di ogni giorno.

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