Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il buon automatismo di un parroco.
Le buone abitudini, come quelle cattive, durano fino alla morte. Ecco perché è importante esercitarsi nelle buone opere: così le si faranno anche quando ci si troverà in qualche difficoltà. E’ bello vedere “sgorgare” le buone opere che quasi seguono un automatismo intimamente condiviso. Ed è triste assistere ad esplosioni di collera con parolacce e bestemmie che “sgorgano” automaticamente da un cuore abituato a dirle con troppa facilità. Ecco la bella storia di un sacerdote.
P. Peyramale era il parroco della città di Lourdes in Francia al tempo delle apparizioni della Madonna alla giovane Bernadette.
♦ Un giorno stava andando a piedi per una strada e fu assalito da un malore improvviso. Cadde sul marciapiede, privo di sensi. Alcune persone si precipitarono ad aiutarlo. Seduto su una pietra e appoggiato a un amico, continuava ad essere privo di sensi.
♦ Passò un mendicante che, senza nemmeno rendersi conto della situazione drammatica, gli chiese l’elemosina, come faceva sempre, ed ebbe risposta da parte del sacerdote.
♥ Infatti, anche se intontito dal malore, Padre Peyramale riconobbe la sua voce e la solita richiesta. Infilò la mano in tasca, tirò fuori una moneta, che certamente portava a questo scopo, e la diede al mendicante.
♥♥ Da qui nacque il detto della gente di Lourdes: Quando Padre Peyramale si sente molto male, per sapere se è vivo, basta chiamare un mendicante e metterlo di fronte a lui. Se cerca di infilare la mano in tasca, è segno che non è ancora morto.
♥ “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato”. (Mt 25,34-35).