Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il biglietto fortunato.
Fortuna. Ognuno può raccontare la fortuna avuta in una particolare occasione e ugualmente anche la non-fortuna in altre circostanze. Dio sa come e quando farci sentire sensibilmente la sua presenza. Nella quotidianità occorre andare sempre avanti con fiducia; Dio non mancherà di mostrare il suo gradimento. La storia raccontata da don Andrea Panont su una visita fortunata in San Pietro a Roma può darcene una prova.
Desideravo assistere ad una funzione in San Pietro, ma i biglietti d’invito erano finiti. Andai egualmente sperando in un colpo di fortuna. Ogni mio tentativo fu inutile: senza biglietto era impossibile entrare.
Mi rassegnai, e me ne stavo andando quando incontro un amico con un biglietto in più. Lo prendo e insieme ci avviamo all’ingresso.
“Signori, il biglietto!” – L’amico presenta il suo e passa. Io presento il mio, ma: “Lei, con questo biglietto, deve entrare da un’altra parte, al lato sinistro della facciata”. – Ci guardiamo perplessi, e ci separiamo.
Arrivato al lato sinistro, chiedo alla guardia dove devo andare. Mi sento rispondere: “Mi mostri il biglietto!”, e poi: “Prosegua lungo il lato della basilica, tenendo il biglietto ben visibile, e man mano le daranno indicazioni o l’accompagneranno, guidandola attraverso i vari passaggi”.
Mettendo in evidenza il biglietto, come mi era stato raccomandato, mi accorgevo con stupore che le informazioni, il saluto, gli ossequi delle guardie erano sempre più attenti e rispettosi e mi sentivo chiamare monsignore, eccellenza. Rimasi addirittura sbigottito quando mi fu messo accanto un deferente accompagnatore, che mi
guidò fino ad una zona riservata, dicendomi: “Questo è il suo posto, ed io le resto accanto, a sua disposizione, fino al termine della cerimonia”.
Ripresomi dall’emozione, mi accorsi che da quel posto – e me lo fece notare anche la mia guida – potevo godere la panoramica della basilica e mi trovavo gomito a gomito con le più alte personalità della Chiesa e dello Stato.
Notando il mio turbamento, la mia contentezza, la mia beatitudine, che si manifestava con espressioni da Magnificat, la mia guida cercò di rinfrancarmi: “Il suo biglietto è il migliore che si possa avere per entrare in san Pietro; e pensi che, finita la cerimonia, lei, con le altre personalità, può andare a porgere il saluto e a parlare al Santo Padre”.
Ero sopraffatto, mi sembrava di scoppiare dalla gioia.
Una considerazione
Dio a ciascuno di noi ha dato un lasciapassare preziosissimo: quello di figli suoi, che ci dà la facoltà di arrivare là dove tutti sognano di arrivare, in Paradiso. Basta prender coscienza di questo diritto ed esibirlo nei vari passaggi della vita, dove qualche incaricato di Dio stesso ci suggerisce qual’è la volontà di Dio per noi in quel momento, via via, fino a raggiungere l’abbraccio del Padre, la gioia senza fine.
(da Il profumo delle spine di Andrea Panont OCD).