Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il bene e il male nelle mani dell’uomo.
Bene e male, libertà e grazia attraversano la vita umana, mutandone le sorti. Nelle mani dell’uomo c’è la vita e la morte a secondo di come sceglie. Scegliendo la vita, rispondiamo alla chiamata di compiere la volontà di Dio.
La parabola dei due figli inviati a lavorare nella vigna del Signore è un avviso: la conversione è necessaria sempre, per tutti. Davanti a Dio non esistono etichette precostituite, ma anime che avvertono tutte un uguale bisogno della sua grazia. Soprattutto nei cammini di riconciliazione come quello tra luterani e cattolici avviato con la Dichiarazione congiunta il 31 ottobre 2016 a Lund in Svezia.
Dal Vangelo di questa domenica (Mt 21,28-32))
♥ In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
♦ Il brano di Matteo rispecchia il nostro incoerente comportamento in quello dei due figli della parabola. Determinante per entrambi è il compimento della volontà del padre, reso sempre possibile dal “pentimento”, richiesto e sufficiente per modificare ogni situazione incompatibile con il regno di Dio.
♦ La volontà del Padre richiama l’obbedienza, da considerare come la dimostrazione concreta dell’esistenza del nostro rapporto di filiazione con Dio.
♥ Ogni cristiano deve impegnarsi a riprodurre nella propria vita gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il quale si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. E il bene passa attraverso la croce.
Aiutare il bene a vincere
Cattolici e Protestanti a confronto – In cammino verso la Riconciliazione.
♥ «Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Ci impegniamo a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel battesimo, cercando di rimuovere i rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unità».
♦ Così recita la Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Flm) hanno firmato il 31 ottobre, a Lund, in occasione della preghiera ecumenica in cui luterani e cattolici hanno commemorato insieme la Riforma di Martin Lutero e i 50 anni del dialogo ecumenico avviato tra Cattolici e Luterani con il Concilio Vaticano II.
♦ Un evento che ha aperto il Giubileo delle Chiese protestanti: a mezzo millennio dall’affissione sul portone della chiesa di Wittenberg delle 95 tesi di Lutero contro le indulgenze, le due Chiese esprimono gratitudine per i “doni spirituali e teologici” della Riforma protestante e mettono al centro della loro testimonianza la riconciliazione, il superamento delle fratture storiche, il riconoscimento degli errori, l’accoglienza dello straniero.
♥ Un appello viene lanciato «a tutte le parrocchie e comunità luterane e cattoliche, perché siano coraggiose e creative, gioiose e piene di speranza nel loro impegno a continuare la grande avventura che ci aspetta».
♥ Da notare che mentre si sottoscriveva la dichiarazione teologica, Caritas internationalis e il World service della Flm firmavano un accordo di collaborazione per la costruzione della pace, per i poveri, i profughi, i migranti e lo sviluppo sostenibile. Perché ecumenismo teologico ed ecumenismo pratico non possono andare disgiunti.
(fonte: ladomenica.it, Vittoria Prisciandaro)