Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il beato Janos Brenner, ucciso come san Tarcisio.
Il primo maggio 2018, sulla piazza della cattedrale di Sarlósboldogasszony in Ungheria, è stato proclamato Beato il giovane sacerdote Janos Brenner, ucciso a 26 anni nel 1957 mentre portava la comunione ad un ammalato. Ucciso in odio alla fede dopo appena due anni e mezzo di ministero.
– La cerimonia è presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, delegato di Papa Francesco. Fu educatore dei giovani alla vita buona del Vangelo, rispettoso del prossimo, promotore della concordia nella società e l’armonia nelle famiglie.
Il giovane viceparroco don János Brenner fu una delle vittime della ferocia comunista.
Il novello San Tarcisio.
♦ Quando era bambino il nuovo beato Janos Brenner in una recita scolastica aveva impersonato il piccolo martire san Tarcisio, ucciso nel III secolo, durante la persecuzione romana, mentre portava l’Eucaristia ai malati.
♥ Il martirio di don Brenner ripropone proprio questo episodio.
♦ Infatti, la notte del 14 dicembre 1957 fu chiamato da un giovane, che in precedenza era stato suo chierichetto, a portare il sacramento degli infermi allo zio moribondo. Il giovane viceparroco, con la teca dell’Eucaristia sul petto, subito si mise in cammino alla volta di Zsida, un paesino distante.
Ma era un tranello. In quella fredda notte l’odio contro la fede cristiana fece un’altra vittima.
♥ Lungo la strada, in un luogo solitario in cui oggi sorge la cappella del Buon Pastore a commemorazione del sacrificio della sua vita, cadde in un’imboscata: venne ucciso con 32 coltellate, poi, come se non bastasse, il suo corpo fu preso a calci e pugni fino a spezzargli l’osso del collo. Fu trovato con la mano sinistra ancora chiusa a proteggere la teca che portava con sé.
♦ Nonostante le indagini sul suo assassinio fossero state più volte depistate, il ricordo di quel giovane prete crebbe e si rafforzò nel cuore della gente che, sebbene il suo funerale fosse stato rimandato di ora in ora, riuscì a tributargli comunque gli onori che si attribuiscono ai martiri.
♥ “Don Janos educava i giovani alla vita buona del Vangelo, a rispettare il prossimo, ad aiutare i bisognosi, a promuovere la concordia nelle famiglie – ha detto il cardinale Angelo Amato – Era amato da tutti, grandi e piccoli, per la limpidezza del suo sguardo e la giovialità del suo tratto. E questo recava irritazione al partito che stava al potere, che pretendeva il monopolio dell’educazione atea e anticristiana”.
Nel 2001 ebbe inizio il processo di beatificazione.
L’8 novembre 2017, papa Francesco ne ha riconosciuto il martirio, aprendo, di fatto, la strada alla beatificazione, che è stata celebrata il 1º maggio 2018, a Szombathely.
(fonte: cf Osservatore Romano, 1 e 2 maggio 2018).