Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il Beato Gerardo Sasso, signore degli infermi.
– Una importante commemorazione si è tenuta nei giorni scorsi a Scala, paese più antico della Costiera Amalfitana, e il 3 settembre con la presenza del ministro italiano Speranza e del cardinale Becciu, Delegato Speciale della Santa Sede.
– La commemorazione riguardava i 900 anni della morte del fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, il Beato Gerardo Sasso.
– Fondò un ospedale per curare feriti e malati di ogni religione, divenendo segno del dialogo interreligioso e della solidarietà e fratellanza tra i popoli.
– Ha detto il ministro Speranza: “Sono affascinato da questa figura di un uomo del Mezzogiorno che, in una epoca di scontri tra culture e religioni diverse, decise di investire il suo patrimonio, il suo bagaglio di conoscenze, di competenze per rafforzare la cura, costruendo ospedali, rafforzando strutture sanitarie e immaginando anche questo dialogo tra culture e religioni diverse”. [A Scala nel 1732 S. Alfonso ha fondato i Redentoristi].
Padre Enzo Fortunato, OFM nativo di Scala, presenta l’evento.
♦ In un periodo in cui le nostre vite sono cambiate e stravolte dalla pandemia ci chiediamo da dove può nascere la speranza. Leggendo la storia in epoche di conflitti ed epidemie troviamo fari luminosi che ci dicono come affrontare il male. Semplici gesti fatti di prossimità, di apertura, di dialogo e solidarietà.
♦ Pensavamo tutti che il primo a varcare i confini dell’Oriente fosse stato Francesco d’Assisi, celebre il suo incontro con il Sultano Malik al-Kamil nel 1219 in piena quinta crociata, ma in realtà è stato Beato Fra’ Gerardo Sasso, oltre cento anni prima, ad approdare in Terra Santa in piena prima crociata per curare i malati di ogni razza, di ogni fede. Qui fondò il primo ospedale interreligioso e l’Ordine dei Cavalieri di Malta.
♥ Due italiani, due frati: uno benedettino, l’altro francescano. Due uomini che ci dicono l’importanza e la necessità di costruire ponti e di farsi prossimità,facendoci riscoprire le radici più autentiche del nostro Paese.
♥ Come sostiene Recalcati “i buoni sono quelli che sanno restare vicini a chi soffre. Saper restare, saper restare uniti anche difronte alla violenza del male questo è ciò che rende umano l’uomo e ciò che ci rende umani oggi”. Saper restare e non scappare, saper aprirsi e non chiudersi.
I due francobolli.
A Gerardo Sasso, nato a Scala nel 1040, le poste italiane hanno dedicato due francobolli disegnati da Mimmo Paladino e da Dario Fo. Due opere d’arte contemporanee che sono state emesse il pomeriggio del 3 settembre nel comune più antico della Costiera Amalfitana che ne celebra il nono centenario dalla morte.
♦ L’immagine disegnata dall’artista campano Paladino richiama l’effige del Beato, con i simboli della città di Scala: culturali e paesaggistici. Si tratta della torre dello Ziro, il limone, la castagna e pesci tipici della Costiera. Il mare dell’incontro e la Croce dei Cavalieri di Malta.
♦ Mentre l’immagine di Dario Fo è stata disegnata durante il suo soggiorno a Scala. Propone la facciata del Duomo di San Lorenzo, da dove è partito fra Gerardo Sasso. Gli angeli che circondano il Duomo e i colori rappresentano l’intuizione divina che permette di edificare con opere buone la società di allora e di oggi. I colori richiamano quelli dell’antica Città di Scala e con ironia annotava: Scala! Peccato che sia così prossima al paradiso!
Il Cardinale Angelo Becciu ha presieduto la celebrazione eucaristica davanti a 120 delegazioni dei Cavalieri di Malta, mentre il Ministro Roberto Speranza è intervenuto a nome del Governo italiano. Un incontro dall’alto valore sociale e culturale che pone al centro l’uomo e l’umanità.
♦ A fare gli onori di casa il Sindaco di Scala, Luigi Mansi, e il Presidente della Regione Campania, Vicenzo De Luca.
Il signore degli infermi.
(profilo fatto da Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas).
Fra Gerardo Sasso e l’Ordine di Malta.
♦ Il Il 3 settembre di nove secoli fa moriva a Gerusalemme Fra Gerardo fondatore dell’Ordine di Malta.
Su di lui ci sono arrivate poche informazioni, alcune di queste neanche scritte da suoi contemporanei.
♦ Eppure, la sua figura, il suo carisma, la sua intuizione di mettersi al servizio dei poveri e dei malati vedendo in loro il volto di nostro Signore, hanno ispirato generazioni di membri e volontari dell’Ordine di Malta.
♦ La sofferenza fisica e spirituale dei pellegrini che giungevano in Terra Santa dopo un viaggio lungo e pericoloso fu il motivo che persuase il Beato Gerardo ed i suoi confratelli a consacrare la vita al servizio dei più bisognosi.
♦ Gerardo era dotato di una straordinaria capacità organizzativa: costruì un ospedale in onore di San Giovanni Battista; gestì l’organizzazione, l’accoglienza, il vitto e l’assistenza religiosa; si occupò della cura dei malati e degli indigenti; fu, come già allora lo definirono, “il Signore degli infermi”.
♦ I regnanti di Gerusalemme, Portogallo, Castiglia e Leon, altri principi e vescovi aiutarono Gerardo con importanti donazioni.
♦ Gli ospedali ed i ricoveri in Italia e nella Francia del sud diedero, già a quel tempo, dimensione europea e importanti risorse all’Ordine da lui fondato.
Il 15 febbraio 1113 Papa Pasquale II pone l’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme sotto la protezione della Chiesa riconoscendogli il diritto di assicurare senza interferenze civili o religiose la continuazione dell’opera eleggendo, a tempo debito, il successore di Fra’ Gerardo.
♥♥ I membri e i volontari dell’Ordine di Malta in tutto il mondo sono orgogliosi della propria storia e tradizioni che traducono quotidianamente nell’impegno ad alleviare la sofferenza umana.
Nella sua configurazione unica al mondo di ordine religioso, istituzione sovrana e organizzazione medica ed umanitaria, l’Ordine estende continuamente le sue attività per rispondere a richieste di aiuti e di assistenza.
♥ In questa opera l’Ordine è facilitato dalla sua diplomazia umanitaria, potendo contare su piene relazioni diplomatiche bilaterali con 110 paesi, e sullo status di osservatore permanente presso le Nazioni Unite, oltre alle proprie missioni accreditate presso numerose organizzazioni internazionali.
♥♥ Essere ospedalieri nel 21° secolo significa dedicarsi al sollievo della sofferenza, portare il conforto della carità cristiana agli afflitti, ai poveri e ai malati ovunque sia necessario. Non solo con strutture ospedaliere, ma anche con il servizio personale nelle case, negli ospizi, nei poveri alloggi delle popolazioni diseredate, nei pellegrinaggi con i malati.
♥ L’impegno non riguarda solo i poveri o i malati ma anche gli emarginati, i perseguitati, i rifugiati, senza distinzione di razza o di religione, continuando oggi – nove secoli dopo – a farsi ispirare dal nostro fondatore.
Il Beato Gerardo ha tracciato le linee direttrici per l’Ordine da lui fondato, il quale lungo queste linee ha attraversato i secoli.
Il cardinale Becciu.
♦ Durante la celebrazione eucaristica, nel ricostruire la vicenda biografica di fra Gerardo, il cardinale Becciu ha poi ricordato quanti “signori poveri” e malati, «indipendentemente dal loro credo o etnia, sono stati soccorsi e quanto bene è stato seminato».
♦ Quindi ha fatto riferimento alle numerose realtà assistenziali che l’ordine di Malta continua a portare avanti con grande impegno e abnegazione. E nell’illustrare il segreto di tanta e ininterrotta opera benefica, ha commentato la prima lettura tratta dagli Atti degli Apostoli, che parla dell’apostolo Pietro, il quale «di fronte ai capi del popolo e agli anziani attesta di aver guarito un uomo infermo nel nome di Gesù Cristo».
♥ Il nome di Gesù, ha sottolineato Becciu, «è la persona di Gesù». Pietro ha fatto esperienza «di fallimento, rinnegamento e fuga; ora è purificato e consapevole di essere, nonostante tutto, destinatario della fiducia di Gesù». Agire sempre nel nome di Gesù è «la condizione di autenticità della nostra azione apostolica: questa è la vera forza della Chiesa». Del resto «siamo soltanto piccoli strumenti della infinita bontà e onnipotenza di Dio».
♥ Per questo, si deve «essere lucidamente consapevoli di essere sempre e soltanto relativi a Gesù Cristo», perché è nel suo nome che «agiamo e nelle nostre opere buone deve trasparire la presenza di Dio».
Alla messa hanno partecipato, tra gli altri, l’arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Orazio Soricelli, l’abate ordinario della badia di Cava, don Michele Petruzzelli, e il luogotenente interinale dell’Ordine di Malta, fra Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas.
(fonte: vari servizi sul web).