Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Il bambino e la vetrata.
Sulla santità vi sono discorsi in quantità e diversi sono i punti di vista o angolazioni di vita. Qualunque sia la strada che si intraprenderà per la santità, occorre sapere ascoltare quello che Dio dice a ciascuno di noi: “Non avere paura della santità, non avere paura di puntare in alto, di lasciarti amare e purificare da Dio, non avere paura di lasciarti guidare dallo Spirito Santo. Lasciati contagiare dalla santità di Dio”. – Ogni cristiano è chiamato alla santità e la santità non consiste anzitutto nel fare cose straordinarie, ma nel lasciare agire Dio in noi. E’ l’incontro della nostra debolezza con la forza della sua grazia, è avere fiducia nella sua azione che ci permette di vivere nella carità, di fare tutto con gioia e umiltà, per la gloria di Dio e nel servizio al prossimo. Celebre rimane una frase che lo scrittore francese Léon Bloy diceva al finire della sua vita: «C’è una sola tristezza nella vita, quella di non essere santi».
Una volta un bambino di circa otto anni era nella chiesa principale.
♦ Era un pomeriggio pieno di sole. Il bambino si fermò di fronte alle vetrate colorate in direzione del sole, per vedere i santi delle vetrate riflettersi sui suoi vestiti.
♦ Una signora, che era lì, trovò la scena divertente, si avvicinò al bambino e chiese: “Cosa stai facendo?”
Egli rispose: “Vedo il santo riflettersi sui miei vestiti “.
La donna chiese: “Quale santo?” disse, indicando la vetrata,
♥ “È quello lì che lascia passare la luce del sole”.
Essere santi significa essere trasparenti, affinché la luce del Sole, che è Dio, passi attraverso di noi e si rifletta sul mondo.
♥♥ “Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo” (Lev 19: 2)..
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).