E’ stato al fianco di Garibaldi
Ricevette due medaglie d’oro
Il 25 aprile si celebra il 65° anniversario della Liberazione dall’oppressione tedesca. Quest’anno l’assessore alla cultura del Comune di Parghelia, Anna Sambiase ha volturo festeggiare la ricorrenza ricordando la figura valorosa di un concittadino che ha contribuito all’unificazione del Paese: il colonnello Antonino Pietropaolo nato appunto a Parghelia nel 1843. Egli, credendo negli ideali garibaldini, si unì, appena diciassettenne, alle truppe di Giuseppe Garibaldi in Sicilia; combattè al Faro, a Maida ed a Soveria Mannelli ed ottenne sul campo il grado di Sottotenente d’Artiglieria; successivamente entrò a Napoli con Garibaldi e partecipò alla battaglia del Volturno, dove venne ferito. Fu presente, assieme all’Eroe dei due Mondi, al celeberrimo incontro di Teano, partecipò, poi, per tre anni, alla repressione del brigantaggio. La figura di questo eroe della nostra terra, è talmente significativa che, Edmondo De Amicis, da una delle vicende di cui Pietropaolo fu protagonista, trasse spunto per la novella Fortezza. Ma la sua passione per la libertà e la giustizia non finì qui. Infatti,nel giugno del 1866, da Sottotenente del 20° Reggimento di Fanteria, combattè valorosamente a Custoza, riportando ferite e meritando una medaglia d’argento al valor militare, mentre nel marzo del 1882 gli fu assegnato il Comando di una compagnia presso il Collegio Militare di Napoli “La Nunziatella”, dove ebbe tra gli allievi il giovane Vittorio Emanuele III di Savoia, di cui fu maestro di scherma. Nel 1885 fu a Massaua, dove prese parte alla spedizione d’Africa da capitano. Dell’esperienza africana si conserva una preziosa e poco conosciuta testimonianza epistolare. Il nostro eroe, fu poi destinato al comando del 15° Reggimento di Fanteria e del forte di Arafali, dove si distinse nella difesa degli abitanti e dei pastori della zona contro le razzie di Ras Alula. Nel gennaio del 1886 affrontò i predoni in campo aperto in un cruento combattimento che si concluse con la disfatta degli abissini; per quest’azione militare, Pietropaolo ricevette un encomio scritto dal Comandante del Presidio di Massaua e fu decorato con una seconda medaglia al valor militare sul campo di Tauhed dal Generale Genè, comandante della spedizione. Divenuto tenente colonnello nel 1896, prestò servizio presso il 60° Reggimento di Fanteria di Spoleto. Fu destinato, col bollettino di mobilitazione, al Deposito del 71° Reggimento di Fanteria di Cosenza. Promosso al grado di colonnello il 16 luglio del 1901, cessò definitivamente dal servizio nel 1902, con 43 anni di anzianità. Nominato Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro ed Ufficiale della Corona d’Italia, morì a Parghelia il 2 febbraio 1922. Da questa breve presentazione, si comprende che fu un personaggio che ha vissuto la cronaca della Campagna d’Italia, e che la sua memoria va rinnovata assieme a quella di uomini e donne di ogni età, morti per garantire i diritti democratici dei quali oggi godiamo.