Fede e dintorni

I Santi amici di Dio e dell’umanità

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

I Santi amici di Dio e dell’umanità.

– Solennità di tutti i Santi, amici di Dio e dell’umanità: ogni comunità ne fa l’esperienza guardando i “suoi” santi, come Tropea che dal 10 ottobre scorso può invocare e pregare il suo Beato don Francesco Mottola, innamorato di Dio e dell’umanità sofferente.
– Nonostante l’ansia per i dati di una pandemia che non vuole fermarsi, oggi, questa solennità è una festa di speranza. Infatti l ‘assemblea festosa dei Santi rappresenta la parte migliore del popolo di Dio in cammino verso l’eternità e ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani.
– “La santità è il volto più bello della Chiesa” (Gaudete et Exsultate 9) ma è anche «un martirio, in quanto implica una cessione della propria persona per accogliere in sé quella di Cristo» (card. Giuseppe Betori).
– Tutti siamo chiamati ad essere santi seguendo il Vangelo di Cristo, ricordando però, come diceva San Francesco di Sales, che “tra il libro del Vangelo e i Santi c’è tutta la differenza che corre tra la musica scritta e la musica cantata!”. E tra noi ci sono tanti santi che cantano benissimo, pur non sapendo leggere lo spartito musicale.

Dal Vangelo di questa solennità (Mt 5,1-12).
♦ In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

I Santi, nostri amici.
♦ I santi e le sante – autentici amici di Dio – ai quali la Chiesa oggi c’invita a volgere lo sguardo, sono uomini e donne che si sono lasciati affascinare da questa proposta, che hanno accettato di percorrere la via delle Beatitudini. Non perché più bravi o brave di noi: semplicemente perché “sapevano” che siamo tutti figli di Dio e ne hanno fatto esperienza.
♦ I Santi si sono sentiti “peccatori perdonati”: hanno imparato a conoscersi, a orientare le loro forze verso Dio, verso sé stessi e verso gli altri, sapendo confidare, nelle loro fragilità, nella divina Misericordia.
Oggi ci spronano a puntare in alto, a guardare lontano, alla meta e al premio che ci attende; ci spronano a non rassegnarci di fronte alle fatiche del quotidiano perché la vita non solo ha una fine, ma soprattutto ha un fine, la comunione eterna con Dio.
  Con questa festa la Chiesa ci indica e ci affianca i santi, amici di Dio e modelli di vita beata, i quali intercedono per noi, incoraggiandoci a vivere con maggiore intensità quest’ultimo miglio dell’anno liturgico, segno-simbolo del cammino della vita.

Una santità in cammino.
1. «Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste»: siamo chiamati a vivere in continua conversione e a tendere alla pienezza della vita cristiana.
2. «Chi vuoi diventare grande tra voi, sarà vostro servitore»: siamo chiamati a cercare sinceramente il bene dell’umanità e non il nostro personale interesse.
3. «Voi siete la luce del mondo»: come battezzati e consacrati siamo chiamati a condividere amore e speranza con i poveri, i miti e i pacifici, che il Vangelo proclama beati.
4. «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio»: guardando a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, specchio limpido di ogni virtù, che risplende di eminente santità nella celeste Gerusalemme.
5. «Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli»: nutrendoci dell’Eucaristia, ravviviamo la speranza di sederci un giorno alla mensa del Regno.
I tanti Santi, che oggi contempliamo nella varietà dei doni e carismi ricevuti, ci insegnano che il mondo può essere trasfigurato e offerto al Padre incarnando lo spirito delle Beatitudini e i loro esempi ci attirino ad avvicinarci sempre più al Dio vivente nei secoli dei secoli. Amen.

I Santi della porta accanto.
♦ La solennità di oggi ci mostra che una vita “beata”, “bella”, “riuscita”, “santa” … è possibile. È stata possibile ieri, ed è possibile oggi. Per tutti. Con noi.
Noi possiamo diventare quei “santi della porta accanto” di cui ci ha parlato papa Francesco. Cioè uomini e donne riconciliati con noi stessi, con gli altri e con Dio, capaci di far risplendere la luce dell’Amore misericordioso di Dio dentro lo scorrere della vita quotidiana.
In famiglia, al lavoro, durante il tempo libero…sapendo vivere “Gesù”, sapendo fidarci delle sue “8 vie”.
Con il Battesimo siamo già tutti santi, ma non lo sappiamo! Troppo spesso non ci rendiamo pure conto di questa possibilità che il Battesimo ha messo nelle nostre mani: eppure c’è. Perché così ha voluto Gesù!

Indulgenze per il mese di Novembre.
♦ Un nuovo Decreto della Penitenzieria Apostolica stabilisce la possibilità anche quest’anno di ottenere le Indulgenze plenarie per i defunti per tutto il mese di novembre. Nel testo si legge che la decisione è stata presa dopo aver ascoltato “le varie suppliche recentemente pervenute da diversi Sacri Pastori della Chiesa, a causa dello stato di perdurante pandemia”.
La Penitenzieria Apostolica, dunque, “conferma ed estende per l’intero mese di novembre 2021 tutti i benefici spirituali già concessi il 22 ottobre 2020”, attraverso un analogo Decreto col quale, sempre a causa del Covid-19, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti venivano prorogate per tutto il mese di novembre 2020.

“Siamo chiamati in questi giorni a ravvivare la nostra certezza nella gloria e nella beatitudine eterna… chiediamo con umiltà e fiducia il perdono per quanti ci hanno lasciati, per le loro piccole o grandi mancanze, loro che comunque sono già salvati nell’amore di Dio, e rinnoviamo il nostro impegno di fede”.

Nonostante l’ansia per i dati di una pandemia che non vuole fermarsi, oggi, solennità di Tutti i Santi, è una festa di speranza. Infatti l ‘assemblea festosa dei Santi rappresenta la parte migliore del popolo di Dio in cammino verso l’eternità e ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani. – I tanti Santi, che oggi contempliamo nella varietà dei doni e carismi ricevuti, ci insegnano che il mondo può essere trasfigurato e offerto al Padre incarnando lo spirito delle Beatitudini e i loro esempi ci attirino ad avvicinarci sempre più al Dio vivente. Ogni comunità fa l’esperienza di santità guardando i “suoi” santi, come Tropea che dal 10 ottobre scorso può invocare e pregare il suo Beato don Francesco Mottola, innamorato di Dio e dell’umanità sofferente.

Condividi l'articolo