Vallone: «Se dalle istituzioni arrivassero finanziamenti, accantonerei la tassa di soggiorno»
Centinaia di persone potrebbero presto restare senza lavoro
Le avverse condizioni meteo non hanno fermato i dipendenti degli hotel Rocca Nettuno e Rocca di Tropea, impegnati sabato scorso in una manifestazione di protesta contro la paventata chiusura di entrambe le strutture turistiche, fiori all’occhiello e volani dell’intera economia locale. Il lungo serpentone ha visto la partecipazione anche di un congruo numero di turisti, scesi in strada per manifestare l’amore nei confronti della città, nonché di molti commercianti locali, preoccupati per le conseguenze che il provvedimento potrebbe avere su tutto l’indotto tropeano.
«Siamo qui per manifestare contro gli alti papaveri calabresi –ha tuonato il portavoce dei lavoratori, Nicola Mazzara- i quali, con il loro silenzio, hanno permesso che la FTI, il maggior tour operator operante in Calabria, non investa più nella nostra regione. I politici si sono dimostrati sordi agli appelli. Vorremmo sapere se gli organi provinciali e regionali possano intervenire e venire incontro alla proprietà, la quale, con ingenti sacrifici, ogni anno fornisce alla nostra regione migliaia di turisti e, di conseguenza, centinaia di posti di lavoro».
Dello stesso tenore le parole di Gianfranco Manduca, direttore dell’hotel Rocca di Tropea: «Ci troviamo qui a protestare perché la società si è vista sempre chiudere le porte in faccia dalle istituzioni. La struttura di cui sono direttore era reduce da un fallimento. Nonostante tutto è stata aperta a maggio ed abbiamo registrato immediatamente il tutto esaurito già dalla prima settimana, andando ad impiegare decine di persone fino a fine novembre. Mi chiedo quali altre località di mare in Italia siano capaci di riempire una struttura a stagione già avviata. Non dimentichiamo che diamo lavoro a moltissimi dipendenti per la maggior parte dell’anno, favorendo in questo modo tutte le altre attività legate al turismo».
Alla manifestazione ha preso parte anche l’amministratore delegato della Meeting Point Calabria, Roberto Villella, il quale ha individuato nell’eventuale introduzione della tassa di soggiorno, voluta dall’amministrazione comunale, «la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. E’ da un anno –ha proseguito Villella- che chiediamo di poter incontrare i vertici provinciali e regionali, i quali hanno sempre fatto orecchie da mercante. La tassa di soggiorno è la punta di un iceberg che rappresenta tutti i problemi e i disservizi della nostra terra».
Di diverso avviso il sindaco di Tropea, Gaetano Vallone, il quale ha preso parte al corteo in quanto «vicino ai lavoratori che manifestano il loro diritto al lavoro». Secondo il primo cittadino «questa è una manifestazione contro i politici regionali e provinciali, sordi di fronte alle possibili chiusure. Decine di voli provenienti dalla Germania sono stati soppressi, per cui il 2012 si preannuncia già come l’annus horribilis per l’economia locale. C’è chi sostiene, a mio avviso erroneamente ed in mala fede, che il Comune di Tropea abbia contribuito alla riduzione dei voli con l’introduzione della tassa di soggiorno. Mi preme ricordare che un tale provvedimento è ancora in embrione, non c’è nulla di ufficiale e definitivo. E comunque l’eventuale introduzione di questo balzello è dovuta ai tagli effettuati dalla manovra finanziaria governativa. Nelle case comunali già da quest’anno sono venuti meno ben 234 mila euro di contributi erariali. Se i vertici provinciali o regionali ci garantissero delle sovvenzioni, sarei ben disposto a chiudere nel cassetto questa imposta».
In chiusura Vallone ha voluto rivolgere un appello agli operatori turistici «affinché insieme si possa investire nei servizi. Siamo ben disposti a creare una commissione all’interno del Consiglio Comunale per dirottare gli introiti sui servizi stessi. Il nostro obiettivo è di eliminare le legittime lamentele dei turisti che affollano la nostra città e migliorarne la qualità. Ecco cosa vogliamo noi amministratori ed ecco perché oggi sono qui con i lavoratori di Rocca Nettuno».