Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
I chicchi di grano.
Quante volte occorre morire per vedere i buoni frutti: morire di dolore, perché ci sia la riconciliazione; morire di sofferenze per amare la vita; morire all’egoismo per provare la gioia vera, quella della condivisione. Eppure la logica del seme che muore per portare frutto stenta ad entrare nella considerazione di tanti, anche di quelli che si dicono discepoli di Gesù.
C’era un contadino che aveva alcuni sacchi di frumento. Un giorno li rovesciò formando una montagna di chicchi.
Un chicco curioso gli chiese: “Ma dove ci porti?”
Il contadino rispose: “Vi porterò in un campo e vi seminerò per terra!”
I chicchi risposero: “Ma è; vero quello che si racconta, che nel campo ci sarà freddo, acqua e anche gelo e che staremo soli, sotto terra, per alcuni mesi?”
“Certamente – disse il contadino – ma poi comincerete a spuntare come delle piccole piante e poi sentirete il vento e l’aria calda del sole. e poi sulla vostra piccola pianta nasceranno tanti piccoli chicchi di grano”.
I chicchi si divisero in due gruppi: quelli che accettavano di essere seminati nella terra e quelli che volevano rimanere dentro nel granaio per stare al caldo, tutti insieme.
La mattina, all’alba il contadino prese i numerosi chicchi che avevano accettato di essere seminati. Nel magazzino restò solo un grosso sacco.
Passarono nove mesi e i chicchi rinchiusi nel sacco seccarono e morirono, senza poter vedere il contadino che riempiva il magazzino di sacchi con tanti nuovi chicchi di grano…
Vangelo di Giovanni
Dice Gesù: ” In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (12,24).