Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
I cento anni di Chiara Lubich 1920-2020.
– Nel 2020 ricorrono i 100 anni della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich: un’occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede. Infatti il suo messaggio è ancora forte ed attuale.
– Un Centenario dal tema “Celebrare per incontrare”, per riscoprire una donna di grande statura spirituale e un vero esempio di donna. Chi era, cosa ha fatto, come sarà ricordata? Non mancheranno le iniziative. Ma ciascuno di noi deve farsi cercatore delle cose belle: eventi, persone, parole, opere, per avere risposta alle tante domande che la vita ci propone. E così, una ricerca personale favorirà una migliore conoscenza e un migliore approccio.
– Chiara, per la sua profondità, la sua polivalenza oggi è come un tesoro che portiamo in vasi di creta: perciò bisogna affidarsi in tutto dalla grazia di Dio per comprenderla e imitare.
Il 2020 è l’anno del centenario della nascita di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari. Un anniversario importante che diventa occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede.
♦ A partire dal suo grande sogno, quello di vedere realizzato un mondo più unito, dove tutti si riscoprono fratelli, appartenenti alla famiglia dei figli di Dio, uniti dall’amore scambievole. Significativamente il motto del centenario è “Celebrare per incontrare”, a testimoniare il desiderio di evitare ogni nostalgia per riscoprire l’attualità di un messaggio più che mai vivo e profetico.
Chi era.
♦ Chiara (all’anagrafe Silvia) Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli. Maestra nelle scuole elementari e studentessa di filosofia a Venezia, all’imperversare della seconda guerra mondiale capisce che solo Dio resta, che Dio è amore. E lo sceglie come suo tutto, come unico ideale.
Il 7 dicembre 1943, quando Chiara con voto perpetuo di castità “sposa” Dio, segna convenzionalmente gli inizi del Movimento dei Focolari la cui denominazione ufficiale sarà “Opera di Maria”, a sottolineare lo strettissimo legame con la Vergine.
♦ Certo quel giorno, come scrive il sito www. focolare.org, Chiara «non aveva nessun’idea di quello che avrebbe visto e vissuto negli 88 anni della sua vita. Non aveva alcuna idea dei milioni di persone che l’avrebbero seguita. Non immaginava che con il suo ideale sarebbe arrivato in 194 nazioni.
Poteva mai pensare che avrebbe inaugurato una nuova stagione di comunione nella Chiesa e che avrebbe aperto canali di dialogo ecumenico mai praticati?».
♥ Oggi il Movimento ha una diffusione autenticamente planetaria con oltre 2 milioni di aderenti e più di mille progetti di sviluppo internazionale.- «Non ho mai fatto programmi – ha detto più volte Chiara Lubich –. Lo spartito è in cielo, noi cerchiamo di suonare quella musica in terra».
♦ Chiamata a parlare in ogni angolo della terra, insignita di quattordici dottorati honoris causa, dalla sua testimonianza di vita, dal suo impegno, sono emersi temi e strade poi discussi e ripresi dal Concilio Vaticano II, a partire, quando nessuno parlava di avvicinamento tra le civiltà, dall’obiettivo della fraternità universale.
♦ Chiara Lubich muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008. Il 27 gennaio 2015 l’apertura della causa di beatificazione, conclusasi a livello diocesano il 10 novembre scorso.
Difficile condensare in poche frasi il suo insegnamento, la sua eredità spirituale, anche se un auspicio, una preghiera, li riassume benissimo: «Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli: “Quel giorno, mio Dio, io verrò verso di te… con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia”. Padre, che tutti siano uno!»
Il suo carattere: cosa aveva di speciale?
♦ Maria Voce, attuale maggiore responsabile del Movimento, racconta: “Chiara Lubich era una presenza eccezionale, formidabile. Se la incontravi, eri per lei in quel momento la persona più importante del mondo. Sapeva accogliere chiunque con la stessa apertura: dal nipote, con il quale si intratteneva a giocare, ai molti che le chiedevano consiglio, da personalità di calibro internazionale fino alle persone più umili. Lei accoglieva ciascuno con lo stesso amore, la stessa dignità.
Si può dire che l’impegno del dialogo l’abbia respirato già in famiglia, viste le diversità ideologiche che la caratterizzavano?
Penso che sia un’analisi giusta. Dalla madre Luigia, una cattolica fervente, ha ereditato una fede solida, dal padre Luigi, socialista e convinto antifascista, una sensibilità per la questione sociale. In tutta la vita di Chiara troviamo questi due aspetti: un rapporto profondo con Dio e un amore appassionato per la Chiesa uniti allo spirito rivoluzionario che caratterizza tutti i portatori di un carisma in quanto portatori di una forza profetica,
♥ Era eccezionale: chi la incontrava capiva di essere per lei in quel momento la persona più importante di tutte.
La donna.
♥ Chiara Lubich è stata un’apripista anche per quanto riguarda la presenza femminile nella Chiesa. Chiedendo e ottenendo tra l’altro che a capo del Movimento ci fosse una donna. Immagino non sia stato facile superare incomprensioni e sospetti.
La questione femminile non è mai stata un tema scottante per Chiara, però è stata un’apripista per una nuova presa di coscienza nella Chiesa della presenza di Maria, e quindi del suo profilo mariano, che diventa il modello della vera presenza della donna di oggi. Chiara ha – quasi per istinto soprannaturale – chiesto a papa Giovanni Paolo II di poter inserire la clausola per la quale la presidente dei Focolari sia sempre una donna, una focolarina consacrata.
Le difficoltà comunque non sono mancate.
Continua Maria Voce: “Nella nostra storia ci sono stati certamente sospetti e incomprensioni. Ma è sempre così quando lo Spirito Santo suscita un carisma nella Chiesa. Lui non si ripete mai. Il suo agire è sempre nuovo e di conseguenza crea domande, perplessità, disagi.
♥ Queste incomprensioni, però, aiutano la Chiesa, nella sua veste gerarchica, a fare il proprio dovere: discernere, cioè esaminare bene quanto sta emergendo di nuovo.
Così è stato anche per Chiara, per il nostro Movimento, soprattutto negli anni prima del Concilio Vaticano II. Erano senz’altro per Chiara anni difficili e duri, di una profonda prova spirituale. Ma lei non ha mai dubitato dell’amore e della saggezza della Chiesa.
La sua principale eredità.
♥ Uno degli ultimi messaggi di Chiara era la semplice frase: “Siate sempre famiglia!”.
In questa frase non vedo soltanto un appello rivolto agli aderenti al Movimento, nel senso di curare bene i nostri rapporti ed avere tra di noi uno spirito di famiglia. Essa fa riferimento alla figliolanza di Dio di ogni essere umano e di conseguenza alla fratellanza universale che caratterizza tutto l’agire di Chiara.
(fonte: cf. Riccardo Maccioni su Avvenire.it e Osservatore Romano, 21 gennaio 2020).