Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
I calzoni troppo lunghi.
Una storia carina che abitualmente si predicava anche nelle missioni al popolo che chiarire i rapporti suocera-nuora in seno alla famiglia. Ancora oggi, quando la si racconta, fa sorridere, perché il tema è… caldo. I mariti sono chiamati ad essere sempre vigili per non far scoppiare burrasche on casa. E un consiglio: ogni nuora si ricordi che è destinata a diventare suocera.
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♦ Un giovane, ammogliato di fresco, aveva comperato un paio di calzoni nuovi fiammanti.
Giunto a casa, li misura e si accorge che sono alquanto lunghi. Allora che fa?
Li porta a sua madre e la prega d’accorciarli di quattro dita. La madre, che già quella mattina, si era, secondo il solito, bisticciata con la nuora, esclama:
– Già, sempre io lavoro?!… Portali a quella linguaccia di tua moglie: che lavori un po’ anche lei!
Il figlio riprende i suoi calzoni e va dalla moglie:
– Mia cara, – le dice, dolce come il miele – guarda, questi calzoni sono troppo lunghi. Per piacere, accorciali di quattro dita.
– A me lo dici?!… Portali a tua madre: è lei la padrona; lei comanda e vuol far tutto, faccia anche questo!
♦ Il povero marito si accorge della vicina… burrasca e, per amore di pace, prende i suoi calzoni sotto il braccio e va dal sarto. In pochi minuti, tutto è sistemato. Ritorna a casa felice: ripone sul letto i pantaloni accorciati, all’insaputa delle due donne e va al lavoro.
♦ Passano intanto le ore e la madre, mentre la nuora è assente, pensa e borbotta tra se:
– Povero Tonio, lui così buono… E’ proprio capitato male! Una vipera, una linguaccia di fuoco, una sfacciata, che non conosce il rispetto, una fannullona di prima risma!… Ma alla fine bisogna pur accorciarglieli quei calzoni!
Così dicendo, va nella stanza del figlio, prende i calzoni, li accorcia di quattro dita e li ripone, borbottando ancora:
– Che bella improvvisata al mio Tonio… Fortunato lui che ha una madre a modo… Oh, la madre in casa è tutto!
♦ Sbrigate alcune faccende, ritorna la sposa. Si rinchiude nella sua stanza e, vedendo i calzoni del marito sul letto, li prende, e, senza troppo riflettere. Ii accorcia di quattro dita, dicendo tra sé:
– Voglio fare un’improvvisata al mio Tonio. Poveretto!… Oggi se l’è vista brutta a causa di quella megera di sua madre… Io in fondo in fondo l’adoro.
Così fantasticando, ripiega e ripone i calzoni accorciati di nuovo e aspetta, gongolante di gioia.
L’indomani è festa. Tonio s’alza e infila i calzoni con aria di trionfo
Ed oh, qual meraviglia! Gli arrivano quasi al ginocchio!
(fonte: L. Chiavarino, Sposatevi bene, Ed. Paoline).