Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
I buoni princìpi guidano la nostra vita.
– Quante volte capita che in incontri occasionali si parli liberamente con persone appena conosciuto e per darsi delle arie, si metta a nudo, senza pudore, il proprio modo di vedere le cose e di giudicare gli altri.
– C’è sempre chi sa parlare di più e vuole colpire l’attenzione dell’altro sbandierando le proprie millanterie. E per pura educazione chi ascolta a volte fa un sorriso di approvazione, per far finire una conversazione non gradita.
– Ma c’è chi reagisce e invita l’interlocutore a rientrare nella buona norma.
– Questa piccola storia racconta come un semplice operaio riesca a bloccare un millantatore, usando la sua stessa tecnica, ma in senso positivo: ritorcere un argomento rivolto “ad personam” senza lasciare vie di fuga. Morale: si può fare violenza anche con un certo modo di parlare; occorre bloccarlo subito.
♦ L’operaio, il signorotto e il prete.
Una volta, molti anni fa, un operaio e un signorotto si incontrarono casualmente nella stazione ferroviaria della città.
♦ I due si presentarono, parlarono amabilmente; poi comprarono i biglietti per la stessa cabina, perché quel treno aveva cabine per due persone. L’operaio era tipo forte e il signorotto era piuttosto magro.
♦ Alla stazione successiva salì anche un prete.
♦♦ Quando vide il prete passare nel corridoio, il signorotto commentò con aria di disprezzo: “Un prete… A cosa serve un prete?” Come a dire: il prete è inutile.
L’operaio non rispose.
♦ Più avanti, quando il treno cominciò a rallentare nell’attraversare una foresta, l’operaio disse al signorotto:
♥ – “Siamo soli. Nessuno ci vede o ci ascolta. Che faresti se io ora ti strangolassi, prendessi tutti i tuoi soldi e, approfittando del rallentamento del treno, saltassi giù dal finestrino?”
Pallido di paura, il signorotto rispose:
– “Ti sbagli, io non porto soldi con me”.
-“Bugia – rispose l’operaio – Hai tremila euro con te. Ho visto che li ritiravi al bancomat.”
– “Commetteresti due crimini: omicidio e furto”- disse il signorotto.
– “L’omicidio e il furto non significano nulla per chi non ha timore di Dio. Se la pensassi come te e non lo facessi ora, sarei uno sciocco.
♥ Ma non aver paura, perché io sono stato educato dai sacerdoti, che mi hanno insegnato i dieci comandamenti: non rubare, non uccidere … E mi hanno insegnato anche che c’è la vita eterna dopo la morte: il Paradiso per i buoni e l’inferno per i cattivi.
Capisci ora a cosa serve un prete? ”
♥ Sicuramente quel signorotto dovette rimangiarsi le sue parole!
♦ La nostra vita non finisce con la morte. Quindi, prepariamoci bene per quello che verrà dopo. La risurrezione è il premio di Dio per i giusti.
♦♦ Maria Santissima, che fu così santa da assunta in cielo in corpo e anima., ci aiuti a vivere secondo la gratificante verità della risurrezione.
(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).