Carmine Abate si aggiudica la terza edizione del “Premio nazionale letterario Tropea – Una regione per leggere”. Lo davano come favorito sin dalla vigilia ma un divario simile era davvero difficile da pronosticare. Alta la percentuale dei votanti, pari al 74% del totale. Dei 409 sindaci calabresi, infatti, ben 302 hanno espresso la loro preferenza, e a questi si sono aggiunti i 46 della giuria popolare, per un totale di 348 voti. Sembra una strana coincidenza ma le cifre relative al voto dei sindaci dello scorso anno coincide con quello attuale.
Questa storia ha inizio lontano nel tempo. Alla fine della seconda guerra mondiale, a seguito degli accordi di pace di Parigi, gran parte del territorio della Venezia Giulia con Gorizia e Monfalcone vennero affidate all’Italia, mentre l’Istria e la rimanente parte della regione Giulia, assegnate alla Jugoslavia di Tito.
Trieste si ritrovò sotto l’egida dell’ONU, dove fu istituita l’Allied Military Govemment-Free Territory of Triest (il territorio libero di Trieste) con un governo militare alleato. Nel 1953, a seguito di manifestazioni, disordini, moti rivoluzionari e scioperi, inneggianti l’annessione di Trieste all’Italia, la protesta degenerò nel sangue per mano Inglese.
Uno studente lavoratore di 19 anni, chiamato a testimoniare in tribunale dal Pm Marisa Manzini in merito ad alcuni episodi estorsivi di stampo mafioso e danneggiamenti da lui stesso denunciati, non ha esitato a riconoscere gli autori che gli stavano di fronte chiusi in una gabbia, indicandoli con nome, cognome e soprannome, mentre gli altri testimoni, commercianti, cittadini, si sono guardati bene dal rispondere persino alle domande del magistrato, facendo finta di non conoscerli.