Parghelia
di Bruno Cimino
Foto Salvatore Libertino
L
antica Paralia, che
significa spiaggia, litorale, ma anche "terra di fronte al sole" (Parà je
élios), si chiama oggi Parghelia e i suoi abitanti pargheliesi o parghilioti. Il
territorio di questo comune è di 8 kmq e la popolazione è di circa 1.450 abitanti; si
trova a 25 km a ovest da Vibo Valentia ed è situata a 80 metri sul versante
settentrionale del monte Poro.
Frazione del Comune è Fitili.
Le origini di Parghelia, almeno quelle documentate, risalgono al periodo normanno, epoca
in cui il territorio risulta essere stato sotto il dominio di Roberto il Guiscardo. Nei
secoli successivi Parghelia ebbe un ruolo importante nella storia dei Casali di Tropea,
innanzitutto per loperosità dei suoi abitanti. Alessandro Campese di Tropea nel
1736 scrisse che i pargheliesi erano gente dedita allagricoltura, alla pesca, a
lavorar tonnare, alla mercatura e a far coperte di cotone. In uno scritto del 1577 si
legge che "Gli homini tonnarari del Casale di Parghelia, distritto di Tropea, si
affittano tutte le tonnare del Regno".
Dei 23 Casali di Tropea, Parghelia è stato sicuramente il meno disposto a subire
silenziosamente i soprusi dei governanti; i parghelioti, gente con spirito libero e dalla
cultura cosmopolita, non mancarono di alzare le proprie proteste contro laumento
delle tasse. La storia registra addirittura una rivolta armata capeggiata da un certo
Leonardo Drago che unitamente ad altri ribelli dei casali vicini assediarono Tropea per
diversi giorni; lo scontro fu duro e ci volle lintervento dellesercito del
viceré, il conte Ounatte, per domare la sommossa.
I tumulti contro la "nobiltà tropeana" terminarono definitivamente solo dopo
molto tempo, e cioè quando nei primi anni del 1800, con la nuova mappa
politico-amministrativa voluta da Giuseppe Napoleone ed in seguito con il nuovo
ordinamento borbonico, Parghelia divenne Comune autonomo.
Nel 1783 e l8 settembre del 1905 Parghelia subì le tragiche conseguenze del
terremoto. In particolare nel secondo disastroso evento, il paese venne quasi
completamente raso al suolo e dellantico abitato non rimase che qualche edificio.
Lattuale fisionomia urbana, con strade, viali alberati e isolati elegantemente
inseriti nel contesto paesaggistico sono il risultato dellattuazione del nuovo piano
urbanistico realizzato negli anni 20 e 30 e delle successive modifiche, di
epoca molto recente.
Tra gli illustri personaggi di Parghelia occupa un posto di rilievo Antonio Jerocades,
nato il 1 settembre del 1738: sacerdote e insigne letterato, fu un convinto sostenitore
della massoneria. Nel 1799 partecipò alla difesa della Repubblica Partenopea e, dopo
qualche anno trascorso in esilio in Francia, stanco e ammalato, si ritirò nella Casa dei
Redentoristi di Tropea, il cui domicilio però, secondo il vicario diocesano Raffaele
Paladini, fu di natura carceraria "nonostante lindulto borbonico agli
esiliati".
Charles Didier, scrittore svizzero, paragonò la prigionia di Jerocades a quella di Silvio
Pellico per le torture inflitte al carbonaro poeta, prigioniero sdraiato sulla paglia e
nutrito di pane e acqua. Nella solitudine del carcere Jerocades ricevette la visita di
Guglielmo Pepe, il quale inutilmente andò a trovarlo con la speranza di avere qualche
aiuto per riprendere la rivolta. Antonio Jerocades morì prigioniero il 18 novembre 1803.
Un altro personaggio di notevole spessore culturale è Mariano Meligrana, nato a Parghelia
nel 1936 e morto nel giugno del 1982. Docente di Storia e Filosofia, ha collaborato in
qualità di ricercatore, con la Cattedra di Storia delle Tradizioni Popolari
delluniversità di Messina. Autore di numerosi saggi, in particolare di demologia
giuridica e antropologia religiosa, ha collaborato con le riviste Icos, Classe, Rivista di
Etnografia, Quaderni calabresi.
Insieme allantropologo Luigi M. Lombardi Satriani ha svolto ricerche sulle
tradizioni, usi e costumi del popolo calabrese, partecipando a diversi convegni sia in
Italia che allestero.
Negli anni 50 fondò, insieme al Satriani, la rivista "Spirito e tempo" i
cui contenuti erano tutti orientati a spiegare la vita del quotidiano ed in seguito, per
trattare più dettagliatamente la "questione meridionale", i due ricercatori
pubblicarono una nuova rivista "Voci" dove ogni articolo era per "coloro
che hanno nulla risolto e cui la vita, daltro canto, non lascia il diritto di non
sapere. Bisogna pur vivere in quanto ci si trova a vivere, anche se si ignora, in buona
fede, come si fa a vivere, e si cerca negli altri, in chi lo può dare, un aiuto, una
risposta".
Tra le pubblicazioni di Mariano Meligrana, in collaborazione con L. Satriani sono da
ricordare "Diritto egemone e diritto popolare", "La Calabria negli studi di
demologia giuridica", "Lideologia della morte nella società contadina del
Sud" e "Il ponte di S. Giacomo", opera, questultima, con la quale si
aggiudicò il premio Strega appena qualche mese prima della sua morte.
Oggi Parghelia si presenta come uno stupendo paesino grazie alle sue spiagge, al mare
limpido, alle piccole baie e alla scogliera della Pizzuta dove si staglia maestoso lo
scoglio del Palombaro.
La naturale vocazione turistica, a differenza di altre località, qui non concede molte
possibilità di interventi artificiali, per cui tutta la costa si presenta come
unoasi riservata, ricca di vegetazione mediterranea e con un litorale a tratti
sabbioso, a tratti con suggestive scogliere dove si accede attraverso scalinate ricavate
nei sentieri astanti labitato. La spiaggia più grande è quella di Vardano che
confina con il nuovo porto di Tropea, lungo il torrente La Grazia.
Da visitare i ruderi Romani e il Santuario della Madonna di Portosalvo costruito nel 1745;
la chiesa, allinterno, presenta un altare di stile gotico e conserva tele
settecentesche di scuola napoletana.
Patrono di Parghelia è SantAndrea Apostolo, la cui chiesa costruita dopo il
terremoto del 1905 conserva un busto in legno policromo del Santo. Molto caratteristica la
tradizionale festa che si celebra il 30 novembre con la distribuzione delle castagne e
delle "Zippole" (frittelle).