I palazzi di Tropea
di Bruno Cimino
Foto Salvatore Libertino
A Tropea di palazzi con un certo
interesse storico-architettonico ce ne sono tantissimi, alcuni molto bene conservati,
altri, ma solo allesterno, un po devastati dallincuria umana.
Tra i più interessanti cè da visitare il palazzo Toraldo, sito in largo S.
Michele. Questo occupa una buona parte dellarea dove un tempo vi era il Castello e
la Porta Nuova. Di questo edificio a prima vista risaltano i due enormi ingressi che
conducono in luminosi androni, scalinate terrazzate e sotterranei famosi per aver dato
alla cultura geo-archeologica-religiosa un cubicolo paleocristiano e una ricca raccolta
epigrafa cristiana che, pare, siano le uniche memorie del primitivo cristianesimo in
Calabria.
Il rione del Vescovado e dei Gesuiti sono i due quartieri che raggruppano il più alto
numero di palazzi e palazzetti; le loro tipologie esaltano la signorilità e
leleganza urbanistica di un centro storico tra i più visitati della Calabria. Ognuno di essi ha un nome
che è quello della famiglia di appartenenza, le cui radici risalgono anche allanno
mille. Ne ricordiamo alcuni: in Largo Galluppi Palazzo Fazzari con portico medioevale e
con la prima rampa di scale a tenaglie; Palazzo Toraldo, in parte ricostruito agli inizi
dell800, di evidente espressione "patrizia" per i numerosi balconi e
per il portale chiuso dentro quattro colonne murate; Palazzo Tranfo, piccolo per
dimensioni ma molto signorile; Palazzo Collareto, conosciuto come Ospizio di Santa Rita
per essere stata una casa per anziani, è una costruzione del 1700; Palazzo Giffoni, con
facciata anche in Largo Municipio, è una struttura del 1800, presenta un cortile interno
e un ingresso coperto con volta a botte (dal 1982 sono in corso
lavori di manutenzione);
Palazzo Braghò, ricostruito nel 1921, molto caratteristico per una parte di mura merlate
e per i due ingressi opposti, luno in via Dardano e laltro in via Pontorieri.
In Via dAquino cè Palazzo Capialbi-dAquino, dove nacque Pasquale
Galluppi; a seguire Palazzo Toraldo-Grimaldi (700) e di fronte, in Largo
Toraldo-Grimaldi Palazzo Mottola-Romano (700); in Largo S. Anna troviamo Palazzo
Satriani (800) e non molto lontano, in Largo Migliarese, Palazzo Mottola-Gabrielli
(700), dove nacque e morì il Servo di Dio Don Francesco Mottola.
In Largo Galzerano
ricordiamo inoltre Palazzo Toraldo-DAmore, la cui costruzione è attribuita al
Vanvitelli; nel Corso V. Emanuele Palazzo Naso, ex monastero di S. Domenica con annessa
chiesa di S. Giorgio; in Via Libertà, unito alla chiesa del Rosario troviamo Palazzo
Toraldo che intorno al 1600 fu Convento dei frati Agostiniani Scalzi e dei Carmelitani. In
Via Montevideo si trova Palazzo Cesareo, in stile sì recente, ma dallaspetto
aristocratico e sufficientemente uniforme alle concezioni nobiliari settecentesche del
luogo.
Ritornando agli impianti di epoca medievale ricordiamo infine Palazzo Galli, Palazzo De
Mendoza, Palazzo Caputo, Palazzo Mottola, lex Convento delle Clarisse, già chiesa
di S. Chiara, poi adibito a Ospedale Civile e in seguito adattato a Municipio. Ma la lista
potrebbe proseguire ancora ricordando che di questi palazzetti se ne contano più di
cinquanta.