Capo
Vaticano
di Bruno Cimino
foto Salvatore Libertino
C
apo Vaticano è, tra i dintorni
di Tropea, la località turistica più suggestiva. Fa parte del comune di Ricadi, un paese
di 4000 abitanti che si estende su una superficie di 22,30 Kmq; si trova a sud-ovest di
Vibo Valentia ed è situata a 284 metri sul versante nord occidentale del monte Poro.
Frazioni di Ricadi sono Lampazzone, Barbalaconi, Orsigliadi, Brivadi, S. Nicolò, S.
Domenica.
Nelle "Notizie quali che siano su Tropea estratte da un manoscritto di Alessandro
Campese de 18 di ottobre del 1736", e successivamente riprese da Raffaele
Paladini nella sua opera "Notizie storiche sulla città di Tropea - 1930",
vengono riportate poche righe dal titolo "Del Promontorio Vaticano":
"Il Promontorio Vaticano ha un tal nome o perché Scipione lAfricano,
nellabbatter un pirata detto Grancane disse Abbatte Cane (parlava italiano!) e diè
al promontorio il nome di Battecane, o perché ivi in un tempio vi erano Vates cannae,
onde venne a questo e al monte di Roma il nome di Vaticano, o perché (congetture altrui)
il flusso di Scilla (detto cane) batte su questo promontorio, come se si dicesse Batte
Cane. A questo promontorio e negli antichi tempi e ne vicini allAutore, il
Campese, si facea gran commercio.In questa parte di territorio vi sono più torrenti e il
piccolo fiume di Vaticano".
Molti studiosi si sono comunque avventurati, ma inutilmente, nella ricerca di una
spiegazione plausibile sul nome Vaticano. Secondo alcuni, il nome Vaticano deriva da
Vaticinium (oracolo-responso). Una leggenda vuole che nellantichità vi fosse
appunto un oracolo che sostava sul promontorio; a lui, anzi a lei, la profetessa Manto, i
naviganti del luogo si rivolgevano prima di affrontare il mare. Sempre secondo la
leggenda, questo oracolo dimorava in una grotta il cui scoglio prese il suo nome: Mantineo
che, in greco (manteuo) vuol dire comunicare la volontà divina.
Certo è
che letimologia del nome conduce ad una origine greca. Sino al 1770, specialmente
nelle pubblicazioni religiose e geografiche, il sito viene indicato col nome di Batticano.
Oggi Capo Vaticano è una località incontaminata che vanta straordinarie bellezze. Si
presenta quale fu ai primordi della creazione. Solo in alcuni punti è possibile notare il
lavoro delluomo che ha sapientemente costruito paesaggi turistici e abitazioni
private in armonia con la natura circostante. La costa è frastagliata, con piccole baie e
con una flora e fauna mediterranea molto ricca.
Le ampie pianure circostanti, che si estendono da Formicoli a Torre Marino, a Rocca di
Vadaro, a Grotticelle e a Santa Maria, disseminate di uliveti, agrumeti, cereali, uva
zibibbo, cipolle rosse e fichi dIndia, i viali alberati e i campi, che in primavera
sono un immenso giardino fiorito, conducono verso strapiombi con panorami mozzafiato:
possenti rocce levigate dal lento lavorio del mare e dei venti tratteggiano una costa
frastagliata, le cui spiagge sono tante piccole baie, alcune raggiungibili solo via mare. Capo
Vaticano, un tempo meta obbligata dei Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi e
Normanni, è oggi luogo ideale per le immersioni dei sub mai paghi di esplorare i locali
fondali dove vive la popolazione ittica più numerosa e variegata dItalia e dove le
acque blu marino, per un gioco di correnti provenienti da nord-est (golfo di Lamezia) e da
sud-ovest (golfo di Gioia Tauro) e che si incrociano al largo, godono di una difesa
naturale contro gli inquinamenti prodotti dallera moderna.
Il fascino selvaggio di questi luoghi estasiò lo scrittore Giuseppe Berto che qui decise
di vivere. Così egli descrisse Capo Vaticano: "Appena la vidi seppi che quella
terra, dalla quale si scorgevano magiche isole, era la mia seconda terra, e qui son venuto
a vivere. Sto su un promontorio alto sul mare, è un panorama stupendo. E quando il
giorno, dalla punta del mio promontorio, guardo gli scogli e le spiaggette cento metri
sotto il mare limpidissimo che si fa subito blu profondo, so di trovarmi in uno dei luoghi
più belli della terra".