Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Gli occhi di Santa Lucia.
Una leggenda narra che la giovane Lucia fosse amata da un ragazzo che, abbagliato dalla bellezza dei suoi occhi, glieli abbia chiesti in regalo. Lucia se li strappa per darglieli, ma gli occhi miracolosamente le ricrescono ancora più belli di prima, dicendo di essere promessa già ad uno Sposo. Ma il ragazzo, quando si sente rifiutato, la denuncia come cristiana per farla morire.
Il popolo da sempre la invoca come protettrice degli occhi.
Ecco una piccola filastrocca calabrese: “Santa Lucia mia, lumaricchio du cori mia, pe le tue santi pupille, fa’ li grazi a mille a mille” (Santa Lucia mia, lumicino del mio cuore, per le tue sante pupille, fa’ le grazie a mille a mille”..
♦ La leggenda degli occhi strappati è priva di fondamento ed è assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV.
L’iconografia che presenta la Santa con gli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del suo nome Lucia (da lux, luce). E nel mondo intero la Santa è invocata come Protettrice degli occhi: ne sono testimoni le tante cliniche oftalmiche dedicate a lei, a partire da quella famosa di Barcellona.
♦ La storia di Santa Lucia
Siracusa in Sicilia, IV secolo. Lucia è una giovane donna di una buona famiglia, fidanzata ad un concittadino e destinata ad un buon futuro di moglie e madre. La mamma si ammala e Lucia si reca in preghiera a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per invocarne la guarigione. Qui la Santa le appare e le chiede di dedicare la sua giovane vita all’aiuto dei più poveri e deboli, predicendole il martirio.
Lucia torna a Siracusa e trova la mamma guarita. Rompe il fidanzamento, e decide di andare tra i poveretti che stanno nelle catacombe, con una lampada alla testa, e di donare loro tutta la sua dote.
Il fidanzato non comprende, si arrabbia e decide di vendicarsi, denunciando pubblicamente quella che avrebbe dovuto essere la sua futura sposa, con l’accusa di essere cristiana. Sono anni di persecuzione dei cristiani, sotto l’imperatore Diocleziano.
Lucia ammette e ribadisce la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza viene non dal corpo, ma dallo spirito. Al momento di portarla via, l’esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Lucia viene così condannata a morte.
Prima di morire riesce a ricevere l’Eucaristia e predice a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni entro breve. Entrambi i fatti si verificano nel giro di pochi anni.
♦ Le luci di Santa Lucia
In Svezia e in Danimarca è tradizione che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e una sciarpa rossa in vita e, con il capo coronato da un intreccio di rami verde e sette candeline, porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccolo vestite con tunica e cintura bianche.
Sui media mondiali si può ammirare il grazioso corteo di vergini biancovestite che accompagnano la ragazza che impersona Lucia con una corona di candele accese per le strade per approdare in chiesa per il canto finale.