Sabato 27 al Museo Diocesano di Tropea.
“Bisogna ripartire dalla storia per rilanciare l’economia”
Una lectio magistralis, quella tenuta sabato mattina a Tropea dal professor Massimiliano Ferrara, docente alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Mediterranea di Reggio Cala-bria e dirigente generale del Dipartimento regionale Cultura, Istruzione, Alta formazione, Ri-cerca scientifica e Beni culturali.
Tema dell’incontro, organizzato dalla sezione locale del Ro-tary, presieduta dal professor Pino Lonetti, è stato quello relativo a “Gli effetti economici de-gli investimenti pubblici in cultura”.
Dopo i saluti di rito a tutte le autorità presenti da parte del prefetto rotariano Giacomo Stre-va, a fare gli onori di casa è stato Massimo L’Andolina, vicesindaco di Tropea e assessore al Turismo. «Quella stimolata dal Rotary club – ha detto L’Andolina – è una riflessione che non possiamo che accogliere bene come cittadini e amministratori, poiché si parla di cultura in una terra dove è stata purtroppo la mafia a permeare la nostra cultura». Successivamente, Lonetti ha lasciato la parola al suo ospite, ricordando che «sul nostro patrimonio culturale dobbiamo puntare e su questo i nostri amministratori regionali ci devono supportare». Fer-rara, di fronte a una sala gremita del Museo Diocesano di Tropea, ha spiegato agli astanti che «quello che sta avvenendo nel campo dell’economia a livello globale negli ultimi anni, con una economia sganciata dalla finanza, dovrà darsi nuove regole». Concentrandosi sul campo nazionale, Ferrara ha sottolineato come «non tutti i territori godono di particolarità come l’I-talia e la stessa Calabria gode di un enorme patrimonio culturale e archeologico. Bisogna perciò ripartire dalla storia per rilanciare l’economia, cambiando in tal senso il modus ope-randi. La Regione avrà un ruolo se e solo se riuscirà a veicolare verso settori trainanti come quello della cultura le opportunità rappresentate dai finanziamenti, opportunità che potremo lasciare ai tanti giovani che vogliono lavorare nella propria terra d’origine». Ferrara ha detto inoltre che, in sinergia con l’assessore Caligiuri, si è voluto interpretare la cultura come fonte di occupazione, fattore per attrarre investimenti e fattore di coesione sociale. «Ad esempio Tropea – ha proseguito -, grazie all’accordo con il Sistema bibliotecario vibonese, si renderà protagonista di uno dei festival, quello intitolato “Leggere e scrivere”, tra i più importanti del meridione, e questa è il tipo di operazione culturale che intendiamo».
Nell’orizzonte della prossima programmazione dei finanziamenti, Ferrara ha spiegato che la cultura dovrà avere un ruolo centrale per lo sviluppo del territorio.
Nella programmazione prevista dai fondi attuali, che prevedono una spesa complessiva di 6 miliardi di euro, ben 180 milioni di euro erano destinati alla creazione di eventi culturali e creare azioni per sostenere lo sviluppo di attività imprenditoriali volti alla valorizzazione del patrimonio culturale. Dati che, per Ferrara, «sono assolutamente sbilanciati». Durante l’in-contro, il docente universitario ha infatti spiegato quanto contenuto nel primo studio di set-tore portato avanti dalla Regione Calabria, cioè che proprio «attraverso i processi autocatali-tici guidati dalla cultura si può giungere ad effetti positivi sull’intero sistema economico». L’impatto economico dell’iniziativa culturale avrà quindi «effetti diretti, cioè quello derivante dalle spese sostenute per l’evento, gli effetti indiretti, cioè gli introiti delle imprese che insi-stono sul territorio, e poi l’effetto indotto, dovuto a ciò che l’evento, magari ripetuto per anni sul territorio, ha prodotto sullo stesso in termini economici». Eventi come il Roccella jazz, ad esempio, o il Magna Grecia Teatro festival, hanno dei risultati economici con un «effetto di moltiplicazione di 3 a 1, cioè per ogni euro speso dalla regione l’impatto economico sul terri-torio è stato di 3 euro». Questo ha portato la regione a credere nell’obiettivo, per la pro-grammazione dei finanziamenti futuri, di aumentare l’investimento in cultura delle imprese private, creare una governante di tipo collettivo, in modo da aumentare l’effetto moltiplicato-re sul territorio internazionalizzandola cultura calabrese come veicolo di promozione dei prodotti.
Ferrara ha spiegato infine che la Regione crede nei parchi culturali per attivare percorsi ca-paci invertire la rotta e, tra questi, Lonetti ha fatto notare come si potrebbe inserire il parco di Tropea e dei suoi 24 casali.