C.S.LAV Vibo Valentia Cordialmente Referente, Roberto Mazzitelli
La LAV contro lotteria indetta in occasione della festa dei SS. Cosma e Damiano a Brattirò, frazione di Drapia
La LAV ha inoltrato una diffida legale contro la riffa di una vitella in una lotteria indetta in occasione della festa dei SS. Cosma e Damiano a Brattirò, frazione di Drapia (VV), nei giorni 25 26 e 27 settembre.
La riffa prevede, infatti, che una vitella viva venga messa in palio come primo premio e venga anche esposta al pubblico nei giorni dei festeggiamenti, mentre in paese si svolge un’affollata e rumorosa fiera.
La diffida giunge dopo la richiesta, inoltrata già l’anno scorso con un comunicato congiunto dalle sedi provinciali della LAV e dell’ENPA, di annullare la deprecabile iniziativa e dopo l’ulteriore richiesta fatta a giugno dalla LAV direttamente al Comitato della festa assieme alla proposta di sostituire l’animale con un altro premio.
Di fronte alla scelta degli organizzatori di voler persistere a usare un essere vivente nella lotteria in questione, la LAV ha deciso quindi di intraprendere le vie legali, facendo appello alla normativa vigente e alla giurisprudenza corrente in materia di tutela degli animali.
Queste pratiche anacronistiche, retaggio di una società contadina ormai tramontata, contrastano palesemente con le acquisizioni culturali ed etiche della civiltà attuale, in cui è cresciuta la conoscenza, l’attenzione e la sensibilità nei confronti degli animali.
È inconcepibile che ancora oggi si utilizzi un animale quale trofeo di una lotteria, come fosse un oggetto, a guisa di un televisore o di una lavatrice, offendendo la sua natura e rischiando di sottoporlo a inutili e non necessarie sofferenze, quali possono essere anche “solo” la privazione della madre, lo stress, la paura.
Queste “usanze”, inoltre, inducono a considerare il rapporto con gli animali in termini di prevaricazione, abituano le persone all’indifferenza verso la sofferenza o peggio ad atteggiamenti divertiti di fronte ad essa. Pertanto se ne sottolinea l’aspetto palesemente diseducativo, soprattutto per i giovani.
Infine, non si può addurre a giustificazione dell’utilizzo degli animali in queste iniziative il pretesto della “tradizione”, in quanto qui non può essere intesa come un insieme di valori che si tramandano, ma piuttosto è espressione di sfruttamento e mancanza di rispetto verso un essere senziente.
Tutto ciò ha trovato espressione nelle leggi dello Stato e in particolare nel Codice Penale, per cui alcuni atteggiamenti e pratiche in grado di produrre nocumento agli animali sono ormai oggetto di sanzioni amministrative e penali.
La LAV chiede pertanto alle autorità competenti, attraverso la diffida, di intervenire per la parte di propria pertinenza a tutela della vitellina e per il rispetto delle leggi, sperando che si possa porre fine una volta per tutte a queste biasimevoli “usanze” che coinvolgono loro malgrado gli animali.