Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Giornata Mondiale della Pace 2018.
Giornata Mondiale della Pace 2018, 50 anni di coraggio e profezia di una iniziativa della Chiesa Cattolica. – Istituita da Paolo VI con un messaggio datato 8 dicembre 1967, fu celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. – Da quell’anno il Pontefice della Chiesa cattolica invia ai capi delle nazioni e a tutti gli uomini di buona volontà un messaggio che invita alla riflessione sul tema della pace, del disarmo, della giustizia e dello sviluppo. – Papa Francesco è giunto al suo quinto Messaggio: 1. “Fraternità, fondamento e via per la pace” (2014), 2. Non più schiavi ma fratelli (2015), 3. “Vinci l’indifferenza e conquista la pace” (2016), 4. “La nonviolenza: stile di una politica per la pace” (2017), 5. “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” (2018).
La Giornata che la Chiesa dedica alla pace fu voluta da Paolo VI. Giovanni Battista Montini la istituì con un messaggio datato l’8 dicembre 1967 e fu celebrata per la prima volta il 1º gennaio 1968. Mezzo secolo fa esatto. L’appuntamento venne confermato dai successivi Papi: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. E’ posta sotto il sigillo della Madonna, Regina della pace, poiché i Messaggi dei pontefici sono tutti promulgati e firmati l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. La Giornata invece si celebra il primo gennaio, festa di Maria Madre di Dio.
1° Gennaio 2018 = 51ma Giornata Mondiale della Pace
Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace
L’ augurio di pace di Papa Francesco
♥ Pace a tutte le persone e a tutte le nazioni della terra! La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale,è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza.
♦ Tra questi, che porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Questi ultimi, come affermò il mio amato predecessore Benedetto XVI, «sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace». Per trovarlo, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, a subire fatiche e sofferenze, ad affrontare reticolati e muri innalzati per tenerli lontani dalla meta.
♥ Con spirito di misericordia, abbracciamo tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale.
Siamo consapevoli che aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Ci sarà molto da fare prima che i nostri fratelli e le nostre sorelle possano tornare a vivere in pace in una casa sicura.
♥ Accogliere l’altro richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti, nonché delle risorse che sono sempre limitate.
♦ Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, «nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, per permettere quell’inserimento». Essi hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare.
Pace a tutti gli uomini che Dio ama! Buon Anno 2018.