Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Gesù viene tentato, ma vince.
– Dopo aver iniziato il cammino quaresimale con il Mercoledì delle Ceneri, questa prima domenica di quaresima si porta il racconto delle tentazioni di Gesù.
– Queste tentazioni, poste alla soglia del suo ministero pubblico, sono in qualche modo l’anticipazione delle numerose contraddizioni che Gesù dovrà subire nel suo itinerario, fino all’ultima violenza della morte.
– In esse è rivelata l’autenticità dell’umanità di Cristo, che, in completa solidarietà con l’uomo, subisce tutte le tentazioni tramite le quali il Nemico cerca di distoglierlo dalla sua completa sottomissione al Padre. “Cristo tentato dal demonio! Ma in Cristo sei tu che sei tentato” (sant’Agostino).
– In esse viene anticipata la vittoria finale di Cristo nella risurrezione. Cristo inaugura un cammino che è l’itinerario di ogni essere umano: in esso si manifesta il disegno di Dio e la sua volontà di riscattare e recuperare l’uomo, offrendogli la possibilità di vincere e superare il male.
– Come in Adamo, tentato e sconfitto, tutti siamo sotto le conseguenze del peccato, così in Cristo, tentato e vittorioso, tutti possiamo essere vittoriosi sul peccato. Impariamo a far nostra la sua vittoria. – È nell’obbedienza a Dio che risiede la vera libertà dell’uomo, con il fiducioso abbandono nelle sue mani di Padre – “Vivere per il Padre” è la fonte dell’unica e vera libertà per l’uomo, che consiste nel rifiutare di essere trattati in modo diverso da quello che è: figlio di Dio. E Dio lo renderà possibile: “Mi invocherà e io gli darò risposta; nell’angoscia io sarò con lui, lo libererò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza. (Sal 90,15-16).
Dal Vangelo di questa domenica (Lc 4,1-13).
♦ In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo.
♦ Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
♦ Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
♦ Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
♦ Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.
Gesù ha vinto per noi.
Questo Vangelo delle tre tentazioni ci racconta la piena fedeltà di Gesù al Padre ed è la sintesi di tutto ciò che seguirà.
♦ Se Gesù nel deserto avesse trasformato le pietre in pani per placare la fame, la sua sarebbe stata la farsa di un Dio che si finge umano e che per dare il buon esempio vive una finta sofferenza; ma non ha ceduto e non ha tradito la verità.
♦ Se Gesù si fosse prostrato ai piedi del diavolo, avrebbe solo ottenuto il possesso di cose comunque destinate all’oblio del tempo; ma non ha ceduto, preferendo prostrarsi ai piedi dei discepoli, in un’esistenza di servizio.
♦ Se Gesù avesse accettato di mettere alla prova il Signore Dio, avrebbe insegnato agli uomini a pretendere che Dio, poiché ci ama, debba aggiustare ogni cosa e perdonarci tutto. Egli non ha ceduto e non ha mai fatto nulla per sfuggire al suo destino di sofferenza e di morte, benché in lui non ci fosse colpa, perché nella sua fedeltà si compisse il progetto del Padre.
♥ Sarà la croce la prova suprema di Gesù e anche lì il tentatore sarà sconfitto: né il desiderio di essere risparmiato, né la paura, né l’ingratitudine di chi aveva amato, potranno sviare Gesù dal fare la volontà del Padre.
(don Pietro Roberto Minali,ssp, in ladomenica.it).
L’uomo tra la prova e la tentazione.
Un unico termine viene usato nella Bibbia per indicare la prova e la tentazione. Due parole, queste, che esprimono insieme somiglianza e diversità.
♥ Con la prova, Dio intende verificare la fedeltà e la docilità di chi crede alle sue promesse e di chi osserva la sua Legge. È il caso di Abramo, “messo alla prova” da Dio che gli chiede il sacrificio del figlio Isacco (Gen 22,1-19).
Come pure è il caso di Giobbe, che Dio sottopone a dure prove, pur conoscendo la sua innocenza e la sua fedeltà alla Legge(Gb 1–2).
♥ La prova può spingere l’uomo a una accorata richiesta a Dio («Perché, Signore?», «Fino a quando, Signore?»), ma, una volta superata, egli ne esce purificato nella fede e rafforzato nell’adesione alla volontà di Dio («Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé»: Sap 3,5).
♥ La tentazione presenta un duplice aspetto: può spingere alla scelta del male, ma anche al suo superamento («Il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, e tu lo dominerai»: Gen 4,7).
Nella Bibbia non è Dio che “tenta” l’uomo:«Nessuno, quando è tentato, dica: “Sono tentato da Dio”… perché egli non tenta nessuno…Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni che lo attraggono» (Gc 1,13-14).
E l’uomo può superare la tentazione perché «Dio non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze» (1Cor 10,13).
♥ Nella preghiera del Padre nostro chiediamo a Dio di aiutarci a non cedere alla tentazione quando entriamo nel suo mondo dagli esiti incerti, ma di poterla superare, con l’aiuto che egli ci ha assicurato: «Insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere» (1Cor 10,13).
♥ E se cediamo, non ci abbandoni alle conseguenze del male, ma ce ne liberi con il suo amore di Padre: «Liberaci dal male» (o «dal Maligno», cioè dal diavolo tentatore).
(don Primo Gironi,ssp, biblista, in ladomenica.it).
Per la preghiera.
* La Quaresima è il segno sacramentale della nostra conversione, nell’invitarci a diventare docili alla Parola del Vangelo.
* Seguendo Cristo nel deserto, impariamo a vivere nella povertà e nell’obbedienza a Dio, per superare ogni tentazione.
* Coloro che hanno abbandonato la fede possano ritrovare l’amicizia con Gesù nel cammino quaresimale.
* I malati nel corpo e nello spirito e coloro che li curano siano raggiunti e sollevati dalla presenza di Cristo.
♥ Padre santo, colma delle tue benedizioni il tuo popolo in cammino verso la Pasqua: guidalo nel deserto della vita, perché sappia riconoscere le orme di Cristo e seguirle. Amen.