Cultura e Società

Francesco Barritta direttore del Civico Museo del Mare di Tropea

La nomina a titolo onorario e gratuito per l’ente comunale di direttore del costituendo MuMaT

L’allestimento del Museo sarà realizzato in un’ala del prestigioso palazzo Santa Chiara, destinata a tale uso dal comune di Tropea

Con il decreto n. 21 del 18 dicembre 2018 il prof. Francesco Barritta ha ricevuto dal sindaco di Tropea Giovanni Macrì la nomina a titolo onorario e gratuito per l’ente comunale di direttore del costituendo Civico Museo del Mare di Tropea (MuMaT), in base all’indicazione fatta dal Gruppo Paleontologico Tropeano (GPT), per come previsto dal Regolamento di istituzione del museo sottoscritto dal GPT e dalla precedente amministrazione.
A occuparsi della gestione del MuMaT sarà proprio l’associazione diretta dal professor Giuseppe Carone, che da decenni opera sul territorio effettuando ricognizioni, scavi di recupero, azioni di tutela e ricerche scientifiche in collaborazione con la Soprintendenza e con il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Messina, tramite la professoressa Cinzia Marra, oltre che fungendo da punto di riferimento in ambito scientifico a studiosi di fama mondiale quali Daryl Paul Domning (Howard University di Washington), Nikos Solounias (American Museum of Natural History di New York), Lorenzo Rook (Università di Firenze), James Brink (National Museum Bloemfontein di Johannesburg).
L’allestimento del MuMaT sarà realizzato in un’ala del prestigioso palazzo Santa Chiara, destinata a tale uso dal comune di Tropea e sottoposta a interventi di recupero e conservazione grazie ai fondi PISL. L’anima del museo sarà rappresentata infatti dalla sezione paleontologica, che verrà curata dal professor Carone. In essa saranno valorizzati e resi fruibili alcuni tra gli esemplari fossili meglio conservati dell’intero Sud Italia, con l’esposizione di uno scheletro di sirenide fra i  più completi e una ricca selezione di clypeastri e altre specie fossili provenienti dal territorio vibonese, tra cui spiccano gli olotipi di amphiope caronei (così chiamati proprio in onore del presidente del GPT). Il MuMaT prevedrà inoltre una sezione di biologia marina, che arricchirà la proposta didattica museale e il cui progetto scientifico verrà curato da un esperto del settore. Questa sezione si baserà sulla esposizione di una vasta collezione di conchiglie e di scheletri di piccoli cetacei e vertebrati marini. L’allestimento del museo sarà poi arricchito con mostre temporanee incentrate su tematiche legate al mare, che potranno spaziare dall’archeologia subacquea all’antropologia, basandosi su progetti di studiosi del patrimonio culturale vibonese.

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Redazione
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