Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Festa patronale e poveri.
Evangelizzare le feste patronali è diventata una urgenza pastorale della Chiesa, soprattutto in quei paesi in cui la fede religiosa popolare si illude di trovare rilevanza più nelle iniziative esterne della festa (luminarie, fuchi di artificio, concerti musicali ecc…) anziché in approfondimenti delle proprie radici cristiane, con la conoscenza degli stessi Patroni e sul messaggio che possono lasciare ai cristiani di oggi. I vescovi spesso denunciano gli sprechi di risorse economiche che potrebbero avere ben più nobili finalità, soprattutto in iniziative di carità.
Sta crescendo una certa sensibilità che è opportuno segnalare, perché si possa creare un sano contagio.
– A Lecce e diocesi, quest’anno alcune feste patronali si sono concluse con una cena offerta a tutti i poveri della città.
Di solito le feste patronali del Sud prevedono il finale con il botto.
♦ Ma nei giorni scorsi a Lecce non sono bastati i giochi pirotecnici per chiudere i festeggiamenti in onore dei santi patroni della città e della diocesi, Oronzo, Giusto e Fortunato.
La diocesi e l’arcivescovo Michele Seccia hanno voluto lasciare un segno in più. Molto più duraturo delle scie di fumo dei fuochi d’artificio. Anche perché l’arcivescovo non vuole fermarsi e spera che si possa replicare anche in altre occasioni di festa: una grande cena per tutti i poveri della città in una dei templi barocchi più belli di Lecce.
♥ «È stato un modo straordinario – ha dichiarato Mons. Seccia – di condividere la gioia della famiglia cristiana attraverso un gesto semplice che qui è da anni ormai vissuto quotidiano». Infatti ogni sera sono attivi nelle zone più difficili della città alcuni punti ristoro che si affiancano alle tre mense della Caritas diocesana, in grado di servire oltre trecento pasti caldi al giorno.
♥ Pertanto in occasione della Giornata del Ringraziamento, l’arcivescovo ha personalmente voluto un momento di accoglienza e di convivialità con i poveri della città in occasione della festa patronale. Prima la celebrazione di una messa di ringraziamento in cattedrale, per poi proseguire con una cena della solidarietà allestita dai volontari della Caritas diocesana nella chiesa di Sant’Irene.
♥ Volontari Caritas dalle parrocchie della città hanno allestito nella chiesa di Sant’Irene – già sede dei Teatini – una lunga tavolata nella navata centrale con un grande buffet che, non trascurando i piatti della tradizione della festa, si è colorata delle pietanze multietniche per non trascurare nessun palato.
♥ Alcune centinaia di persone, anche intere famiglie e qualche turista di passaggio, hanno goduto della festa e hanno potuto partecipare del calore più autentico della comunità leccese.
(fonte: cf avvenire.i 28 e 29 agosto 2018)