L’editoriale di Vittoria Saccà
La grande frana a Tropea
Al Museo Diocesano, grazie all’impegno dell’Accademia degli Affaticati presieduta da Pasqualino Pandullo, il 17 febbraio è stato presentato il libro “La Calabria brucia” scritto dall’antropologo lametino Mauro Francesco Minervino. L’autore propone “racconti e descrizioni impietose di una realtà locale dominata dalla ‘ndrangheta. La Calabria degli incendi selvaggi, della criminalità, della noia degli abitanti oppressi da un’afa che è innanzi tutto cappa sociale”. Oggi bisogna riscriverne un altro col titolo La Calabria frana. E frana di brutto, così come abbiamo visto e sentito nelle ultime cronache.
Mai vista tanta acqua venire giù dal cielo come in quest’inverno. Frana anche la bella Tropea che ha vissuto uno dei momenti peggiori della sua storia. Dal secondo costone della collina di Drapia, una frana di vaste dimensioni è venuta giù invadendo la statale 522. E non solo, altri movimenti franosi si sono registrati ovunque, causando disagi vari per gli automobilisti che ancora devono percorrere vie alternative.
Anche la Rupe non ha retto alla tanta pioggia ed ha finito col perdere un altro dei suoi preziosi pezzi. E prima che avvenga l’irreparabile, bisogna darsi da fare per cancellare gli errori del passato, per non commetterne più nel presente.
Troppo preziosa è Tropea e deve avere l’abito splendido che merita. Intanto, si presenterà alla Bit insieme alla città di Pizzo perché l’estate è vicina e dovrà pur spuntare il sole dopo le tante nuvole.