Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Falsa informazione e giornalismo di pace.
Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà il prossimo 13 maggio sul tema del “giornalismo di pace” denuncia la diabolicità della falsa informazione che tende a creare tensioni e rendere nemiche persone e istituzioni.
E invita a costruire un vero giornalismo di pace: “Tutti impegnati contro le falsità. La pace è la vera notizia e chi si sente responsabile promuove sempre un giornalismo di pace”.
Vangelo della domenica (Mc 1,21-28)
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
♦ Come cristiani noi accogliamo con fede la parola di verità del Signore Gesù per vincere le insidie del demonio, che ostacolano il nostro cammino umano e spirituale. Così la vittoria di Gesù sul demonio diventa la nostra vittoria.
♦ Gesù insegna ancora come uno che ha autorità e la sua missione è ancora quella di incarnare e rendere percepibile l’amore di Dio verso l’umanità, un amore assoluto e incondizionato che la vuole ricolma di ogni bene e svuotata dalle suggestioni e dalle brutture del male che la avviliscono nella sua dignità.
♦ Gesù è il miglior antidoto contro ogni falsità e invita tutti a mettere da parte ogni bramosia di potere per essere pronti a irradiare verità e solidarietà alla umanità ferita. E per questo occorre anche un linguaggio responsabile che mira al bene delle persone.
Giornalismo di pace (Papa Francesco)
La via d’uscita dal dilagare della disinformazione è la responsabilità, nella quale particolarmente coinvolto è chi per ufficio è tenuto ad essere responsabile nell’informare, ovvero il giornalista, custode delle notizie.
♦ Egli, nel mondo contemporaneo, non svolge solo un mestiere, ma una vera e propria missione. Ha il compito, nella frenesia delle notizie e nel vortice degli scoop, di ricordare che al centro della notizia non ci sono la velocità nel darla e l’impatto sull’audience, ma le persone.
Informare è formare, è avere a che fare con la vita delle persone. Per questo l’accuratezza delle fonti e la custodia della comunicazione sono veri e propri processi di sviluppo del bene, che generano fiducia e aprono vie di comunione e di pace.
♥ Desidero perciò rivolgere un invito a promuovere un giornalismo di pace, non intendendo con questa espressione un giornalismo “buonista”, che neghi l’esistenza di problemi gravi e assuma toni sdolcinati. Intendo, al contrario, un giornalismo senza infingimenti, ostile alle falsità, a slogan ad effetto e a dichiarazioni roboanti; un giornalismo fatto da persone per le persone, e che si comprende come servizio a tutte le persone, specialmente a quelle – sono al mondo la maggioranza – che non hanno voce; un giornalismo che non bruci le notizie, ma che si impegni nella ricerca delle cause reali dei conflitti, per favorirne la comprensione dalle radici e il superamento attraverso l’avviamento di processi virtuosi; un giornalismo impegnato a indicare soluzioni alternative alle escalation del clamore e della violenza verbale.
Preghiera
♥ Ispirandoci a una preghiera francescana, potremmo così rivolgerci alla Verità in persona:
Signore, fa’ di noi strumenti della tua pace.
Facci riconoscere il male che si insinua in una comunicazione che non crea comunione.
Rendici capaci di togliere il veleno dai nostri giudizi.
Aiutaci a parlare degli altri come di fratelli e sorelle.
Tu sei fedele e degno di fiducia; fa’ che le nostre parole siano semi di bene per il mondo:
dove c’è rumore, fa’ che pratichiamo l’ascolto;
dove c’è confusione, fa’ che ispiriamo armonia;
dove c’è ambiguità, fa’ che portiamo chiarezza;
dove c’è esclusione, fa’ che portiamo condivisione;
dove c’è sensazionalismo, fa’ che usiamo sobrietà;
dove c’è superficialità, fa’ che poniamo interrogativi veri;
dove c’è pregiudizio, fa’ che suscitiamo fiducia;
dove c’è aggressività, fa’ che portiamo rispetto;
dove c’è falsità, fa’ che portiamo verità.
Amen.
(Papa Francesco)