E’ tropeano il volto di uno dei protagonisti
P. Romano: “Se n’è parlato, senza dubbio, più di quanto immaginassi…”
Mancano poche ore all’apertura milanese dell’evento più atteso degli ultimi decenni, l’EXPO, e ciò che sembra aver maggiormente avuto eco sono le polemiche che tutta questa “giostra” ha saputo imbastire. Social network, giornali, tv, siti internet, blog, associazioni varie e persino il Parlamento ed i suoi parlamentari si sono fatti portavoce di svariate polemiche sorte intorno ad uno dei più grandi eventi mondiali organizzato in terra Italica.
Tra le polemiche che hanno saputo tenere banco per giorni, forse quella più immediata e mediata dall’opinione pubblica, avendo toccato le corde molto suscettibili delle tradizioni storiche culinarie d’Italia, è quella sorta intorno alla pubblicità del colosso mondiale dei Fast food, McDonald’s appunto, sponsor dell’esposizione universale dedicato all’alimentazione.
lo spot pubblicitario reo di “lesa maestà” nei confronti della regina della tavola italiana, Sua Magnificenza la Pizza, fondamentalmente il suo dovere l’ha fatto, suscitando una marea di attenzioni sia in campo nazionale che internazionale.
Il carosello pubblicitario, sospeso come da programmi pochi giorni fa, ha anche avuto un protagonista, suo malgrado, molto vicino a Tropea, infatti tra gli attori dell’ormai famoso spot, l’artista Pietro Romano, tropeano d’adozione per matrimonio e frequentatore assiduo del nostro paese. Pietro, infatti è sposato con Loredana Corrao, “burghitana doc”, che lo segue da anni nel percorso artistico e non solo.
Romano nello spot interpreta il cameriere, ha un curriculum di tutto rispetto, da anni infatti calca i palcoscenici dei più importanti teatri romani inanellando un successo dietro l’altro. Si appresta a debuttare in prima nazionale con una nuova commedia “Il conte Tacchia” presso il teatro Brancaccio, ultima fatica annunciata sul suo sito www.pietroromano.it dove è possibile visionare anche lo spot tanto criticato.
Pietro in merito alle polemiche ha così commentato: << Ho trovato fuori luogo i primi commenti relativi allo spot, di alcuni polemici per natura, che sostenevano che addirittura non dovessi accettare la proposta già dalla lettura del soggetto, che, a dir loro, offendendo la pizza, offendeva l’Italia. Credo, a tal proposito, che la pizza si difenda egregiamente da sé, rimanendo la signora amata e gustata in e da tutto il mondo, e che l’Italia, ove non vi riesca, debba fare i conti con ben altre ragioni. Il morbo, poi, dilagando come avviene in questi casi, è abbondantemente scivolato nel cattivo gusto, persino con riferimenti più o meno sottili ad espressioni violente nei confronti dell’infanzia stessa. Questo aspetto, più che sorpreso, mi ha infastidito: ritengo che si dia libero sfogo ad una forma di grave pusillanimità, che nulla ha a che fare con lo spot, nè con i prodotti, ma che prende abitualmente il largo a prescindere. A chi voleva colpire il prodotto non italiano, è mancata l’astuzia pubblicitaria che sa bene che, invece, solo il silenzio grava davvero sulle manovre di divulgazione. Alcune trovate, per fortuna, (immagini, nuovi doppiaggi e quant’altro) sono state geniali e divertenti, rimpinguando con simpatia, più o meno intenzionalmente, la diffusione. Comunque se n’è parlato, senza dubbio, più di quanto immaginassi…>>.
A Pietro, dunque, l’augurio di raggiungere sempre maggiori successi festeggiandoli magari intorno ad una gustosissima pizza, che certamente non deve temere confronti.