Estorsione e usura
Dellle sei persone cinque di Zambrone e uno di Briatico
Avrebbe prodotto un giro di affari che si aggira sui tre milioni di euro, il gruppo di estorsori e usurai che è stato sgominato all’alba di oggi dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme e dai finanzieri del Gruppo lametino e del Nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro. Le indagini che hanno portato all’esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Lamezia Terme su richiesta della Procura della Repubblica hanno avuto inizio nel 2005.
Nel corso dell’operazione congiunta, conclusasi all’alba e che ha riguardato le province di Catanzaro e Vibo Valentia, i carabinieri, hanno anche posto sotto sequestro alcuni assegni per un valore di oltre duecentomila euro. Sei delle persone interessate dai provvedimenti restrittivi sono state arrestate in provincia di Vibo Valentia, cinque delle quali nella zona di Zambrone e uno a Briatico. In provincia di Catanzaro gli arrestati sono sette, tutti residenti a Lamezia Terme.
“I titolari delle imprese, una volta messi davanti alle evidenze delle indagini, hanno rotto il muro di omerta’ che spesso avvolge queste situazioni ed hanno deciso di collaborare” ha detto il procuratore facente funzioni di Lamezia Terme, Elio Romano, nel corso della conferenza stampa che si e’ tenuta questa mattina e nel corso della quale sono stati resi noti i particolari investigativi dell’operazione denominata “Reinbow”. Le indagini dei carabinieri e dei finanzieri hanno avuto inizio dopo alcune truffe a danno di finanziarie e alle persone arrestate, alle quali e’ stata notificata un’ordinanza del Gip di Lamezia, Francesca Gomez de Ayala, sono contestati a vario titolo i reati di usura, estorsione, detenzione illegale di armi, esercizio abusivo del credito, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Gli investigatori, seguendo il percorso di alcuni assegni, hanno scoperto un giro di prestiti ad usura all’interno del quale, tra il territorio di Lamezia e di Vibo, erano coinvolti una ventina di imprenditori. I tassi praticati variavano dal 120 al 250% annuo anche se con modalita’ diverse a seconda delle circostanze e per un giro complessivo di oltre due milioni di euro. In alcuni casi, cosi’ come accaduto nel vibonese, l’imprenditore che non poteva ottemperare al pagamento si vedeva costretto a cedere la sua azienda. A dare un contributo all’operazione anche le segnalazioni che gli investigatori hanno ricevuto da parte dell’Ufficio italiano cambi, in merito ad alcune operazioni che hanno permesso di verificare il giro del denaro.
I carabinieri di Lamezia Terme e la Guardia di Finanza hanno arrestato questa mattina 13 persone accusate di estorsione e usura in concorso. Nell’operazione denominata ‘Rainbow’ e’ stata messa fine a un giro d’affari che dal 2005 a oggi ha fruttato circa tre milioni di euro. Imprenditori e commercianti di Lamezia Terme e di Tropea venivano vessati dagli strozzini che chiedevano fino al 600% di interessi annui. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati numerosi assegni del valore complessivo di 200mila euro. Nessuna denuncia, dicono gli inquirenti, e’ stata formalizzata dalle vittime che hanno solo potuto ammettere il loro coinvolgimento quando gli inquirenti hanno mostrato loro i risultati dell’attivita’ investigativa. Alle 10.30 nei locali della Procura della Repubblica di Lamezia Terme si terra’ una conferenza stampa in cui verranno illustrati i particolari dell’operazione.