Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Essere dono l’uno per l’altro!
– Sulla rete del web girano molte storie a scopo didattico, ma non lontane dalla realtà. Specialmente quando si tratta di solidarietà che giungono a farci finalmente capire che si può essere dono l’uno per l’altro.
– Anzi, di più: che ognuno di noi può essere un miracolo per l’altro! – E a farcelo scoprire tante volte è l’innocenza dei bambini che muove gli adulti a dimenticare il proprio egoismo e fare quello che essi chiedono: a volte, anche un miracolo.
– La piccola grande Santa Teresa di Gesù Bambino sapeva come strappare i “miracoli”, prima al suo papà e poi a Gesù. – E può può sembrare strano che ai nostri giorni ci sia ancora tanta voglia di miracoli!
– Con tutta la sua scienza e la sua tecnica, l’uomo sente di aver bisogno di un aiuto dall’alto. E la sorpresa, tante volte, è che il miracolo che è stato chiesto in alto, arriva da chi sta accanto a noi.
– E quindi la consolante scoperta che tutti siamo un dono l’uno per l’altro: Lo dimostra questa graziosa storia di oggi. – I dolorosi fenomeni della pandemia che stiamo vivendo, e dei flussi migratori inarrestabili, chissà quante storie “miracolose” hanno da raccontare!
Una bambina voleva comprare un miracolo.
♦ Questa è la storia di una bambina di otto anni. Il suo fratellino era destinato a morire per un tumore al cervello.
I loro genitori erano poveri, ma avevano fatto di tutto per salvarlo, spendendo tutti i risparmi di famiglia.
♦ Un giorno, il papà disse alla mamma in lacrime: «Non ce la facciamo più, cara. Credo sia finita. Solo un miracolo potrebbe salvarlo».
♥ La piccola, con il fiato sospeso, aveva sentito tutto. Corse nella sua stanza, ruppe il salvadanaio e, senza farsi sentire, si diresse alla farmacia più vicina. Attese pazientemente il suo turno. Si avvicinò al bancone, si alzò sulla punta dei piedi e, davanti al farmacista meravigliato, posò sul banco tutte le monete.
♦ «Per cos’è? Che cosa vuoi, piccola?».
«È per il mio fratellino. È molto malato e io sono venuta a comprare un miracolo».
♦ «Cosa dici?» borbottò il farmacista.
♥ «Sì. Si chiama Andrea, e ha una cosa che gli cresce dentro la testa, e papà ha detto alla mamma che è finita, che non c’è più niente da fare e ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Io voglio tanto bene al mio fratellino, per questo ho preso tutti i miei soldi e sono venuta a comperare un miracolo».
♦ Il farmacista accennò un sorriso triste: «Piccola mia, noi qui non vendiamo miracoli».
♥ La bambina spalancò gli occhioni, poi soggiunse: «Se non bastano questi soldi, posso darmi da fare per trovarne ancora. Quanto costa un miracolo?».
♦ C’era nella farmacia un uomo alto ed elegante, dall’aria molto seria, che sembrava interessato alla strana conversazione. Il farmacista allargò le braccia mortificato. La bambina, con le lacrime agli occhi, cominciò a recuperare le sue monetine.
♥L’uomo le si avvicinò: «Perché piangi, piccola? Che cosa ti succede?».
♥ «Il signor farmacista non vuole vendermi un miracolo e neanche dirmi quanto costa… È per il mio fratellino Andrea, che è molto malato. Mamma dice che ci vorrebbe un’operazione, ma papà dice che costa troppo e non ce la possiamo permettere, e che ci vorrebbe un miracolo per salvarlo. Per questo ho portato tutto quello che ho».
♦«Quanto hai?».
♦«Un dollaro e undici centesimi… e posso trovarne ancora…».
♥♥ L’uomo sorrise: «Guarda, non credo sia necessario. Un dollaro e undici centesimi è esattamente il prezzo di un miracolo per il tuo fratellino!».
♥ Con una mano raccolse la piccola somma e con l’altra prese dolcemente la manina della bambina.
«Portami a casa tua, piccola. Voglio conoscere il tuo fratellino e anche il tuo papà e la tua mamma e vedere con loro se possiamo arrivare al piccolo miracolo di cui avete bisogno».
♥ Il signore alto ed elegante e la bambina uscirono tenendosi per mano.
Quell’uomo era il professor Carlton Armstrong, uno dei più grandi neurochirurghi del mondo. Operò gratuitamente il piccolo Andrea, che poté tornare a casa qualche settimana dopo completamente guarito.
♥ «Questa operazione è un vero miracolo », mormorò la mamma. «Mi chiedo quanto sia potuta costare…».
♥♥ La sorellina sorrise senza dire niente. Lei sapeva bene che “il miracolo” era costato un dollaro e undici centesimi.
N.B. = Storia di chiaro intento didattico… Ma a noi piace pensare che sia potuto veramente accadere! Perché ognuno di noi può essere un miracolo per l’altro! – Chi non ricorda la vicenda della medicina che salva la vita di un bambino in “Napoli Milionaria”, commedia scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo nel 1945. Il bambino morente è figlio di Amalia e la medicina sarà offerta dal ragioniere Spasiano, ormai ridotto sul lastrico proprio dalla stessa Amalia.