D’Agostino e Macrì intervengono sulle motivazioni della sentenza
Ognuno rivendica di aver ottenuto qualcosa. Ma Tropea è commissariata
Sono state pubblicate venerdì le tanto attese motivazioni del TAR Calabria sulla vicenda elettorale tropeana. Opinioni diametralmente opposte quelle dei due schieramenti in campo. Secondo la lista di Repice, nella sentenza si legge che le verifiche effettuate sulle schede elettorali hanno confermato la vittoria della lista “Passione Tropea”. Per la lista di Vallone, invece, il Tar ha certificatato la commissione di brogli in diverse sezioni elettorali quindi l’illegittimità dell’attribuzione della “vittoria” alla lista “Passione Tropea”.
Il Tar ha riscontrato non idonea la certificazione medica sulla base della quale hanno votato con accompagnatore tre elettori disabili e per tale motivo ha disposto il rinnovo delle operazioni di voto in due sezioni su sette.
Per D’Agostino il Tar conferma la vittoria della lista di Repice
L’avv. Sandro D’Agostino, componente della lista “Passione Tropea” tiene a precisare che all’esito della sentenza i componenti della lista avversaria non potranno più affermare di essere stati pregiudicati da “brogli” che sono risultati inesistenti. “La sentenza conferma la nostra vittoria elettorale per quanto attiene le preferenze espresse” afferma D’Agostino. “I nostri avversari proclamano da un anno che vi sarebbe stato uno sconvolgimento nel risultato elettorale tanto da condurre all’evocato ribaltone. Evidentemente si è trattato solo di voci finalizzate a mascherare il fallimento politico di chi si vantava di risultare vincente alle elezioni con oltre 300 voti di scarto”. Intanto i componenti della lista “Passione Tropea” hanno già fatto appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar, in quanto, secondo la documentazione già in atti, vi è la convinzione che i tre elettori che hanno votato con l’ausilio di un accompagnatore ne avevano effettivamente diritto. “In un paese di 7.000 abitanti ci si conosce tutti e dunque si sa che i tre elettori in questione avevano effettivamente un impedimento alle mani che non gli consentiva di votare senza l’aiuto di un accompagnatore; ma queste sono questioni di cui dovranno occuparsi i giudici amministrativi. Resta solo l’amarezza per l’accaduto” – continua D’Agostino – “in quanto i nostri avversari politici pur di raggiungere il proprio scopo non si sono fatti scrupolo di strumentalizzare soggetti deboli, tra i quali anche i propri parenti più stretti. Evidentemente ognuno ha una propria scala di valori”. Conclude D’Agostino: “Noi siamo comunque rispettosi della sentenza del Tar ed aspettiamo sereni il pronunciamento del Consiglio di Stato, qualunque esso sia. Permane la convinzione che un eventuale ritorno alle urne confermerà la fiducia che gli elettori ci hanno già tributato per completare una proficua esperienza amministrativa che si è interrotta troppo presto. I nostri avversari non possono essere altrettanto tranquilli, qualsiasi sia il risultato di eventuali nuove e parziali consultazioni; dovranno infatti fare i conti con la propria coscienza, perché con il loro operato hanno dimostrato inequivocabilmente di avere a cuore solo interessi personali. Purtroppo chi ci rimette è Tropea, che per i soliti giochi di potere di qualcuno, alle porte dell’estate subisce l’ennesimo commissariamento in pochi anni”.
Per Macrì il Tar ha certificato i brogli che hanno portato alla vittoria di Repice
Le motivazione del Tar accentuano invece l’ottimismo della lista “Uniti per la Rinascita” che preannuncia la proposizione di appello principale poiché sussistono le condizioni per un ribaltamento del risultato da parte del Consiglio di Stato.
“Accogliamo con estremo favore – spiega Macrì – le motivazioni sulle quali si fonda la decisione del Tar poichè viene certificata la commissioni di brogli in diverse sezioni elettorali quindi l’illegittimità dell’attribuzione della “vittoria” alla lista “Passione Tropea” guidata dal dott. Adolfo Repice”.
“Riteniamo tutt’altro che peregrina l’ipotesi che non si giunga al voto poiché sussitono le condizioni per un reale ribaltamento del risultato a favore della lista “Uniti per la Rinascita” – aggiunge il consigliere provinciale – poiché la decisione da parte del TAR di annullare tre voti che ci erano stati attribuiti, segnatamente al nostro candidato Mario Sammartino pur riportando la dicitura SMARTINO, S.MARTINO e SAN MARTINO, potrebbe essere rivista dal Consiglio di Stato con la conseguenza che andremmo a superare gli avversari di un voto”.
Macrì spiega infine che nella lista Uniti per la Rinascita vi sia un cauto ottimismo e si confidi “come sempre nell’altissima professionalità del nostro avvocato Giovanni Spataro del Foro di Cosenza che continuerà a far valere le nostre ragioni innanzi al Consiglio di Stato”.