Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Ero ateo, ora credo all’Amore.
«Ero ateo, mi è apparso in sogno san Francesco…». La storia di Jeff Gardner, giornalista statunitense, nato mormone, cresciuto non credente, convertito dallo sguardo del santo di Assisi. L’ombra di san Francesco, prima intravista negli studi di storia medievale, poi ad Assisi, infine in un sogno che gli cambia definitivamente la vita, con la conversione. La visione: “Vede un uomo, come un mendicante, che cade al suolo; era scalzo, con i piedi neri per il vagabondare… Ma lui passa oltre”. E San Francesco nella visione silenziosa gli fa capire il suo limite: non era capace di amare il prossimo. Nell’amore quindi trova il senso della sua vita e della fede.
♦ Jeff Gardner è oggi un giornalista e fotografo statunitense; da anni si occupa di documentare la vita delle comunità cristiane in Africa e in Medio Oriente. Nel 2013 ha fondato a tale scopo il sito The Picture Christians Project.
Ha raccontato la sua sofferta e affascinante parabola personale nel corso del programma The Journey Home – il viaggio verso casa, sul network televisivo cattolico EWTN – programma storico curato da Marcus Grodi, ex pastore presbiteriano approdato al cattolicesimo.
♦ Gardner nasce a Salt Lake City, nello Utah, in una famiglia mormone povera con quattro figli. La sua è un’infanzia tranquilla fino all’età di 9 anni, quando il nucleo familiare si spezza: la madre allontana di casa il marito con problemi di alcolismo e inizia una relazione con un altro uomo, da cui ha una figlia.
Il padre di Jeff lascia ogni pratica religiosa e finisce per diventare un attivista del Partito Comunista Americano. Rivella Jeff: «Anch’io, che vedevo mio padre come un modello, decisi di essere ateo».
♦ Un atteggiamento che esibiva anche negli incontri quotidiani con cristiani di diversa estrazione, ma un’aggressività che poggiava su due basi: una ferita emotiva e una grande ignoranza del cristianesimo.
«Chi può amare così?»
♦ Finita la High School, la scuola superiore, Jeff Gardner si iscrive all’università del Kansas, dove non mancano i professori in sintonia con le sue idee.
La svolta inizia con gli studi di storia medievale e un viaggio di alcuni mesi ad Avignone, in Francia, per approfondire la vicenda della peste che decimò la popolazione nel 1347. Lì fa una prima constatazione: in quella tragedia, stando alle cronache, chiunque aveva i mezzi per farlo lasciava la città, perché restare voleva dire il contagio e la morte. Tutti tranne i francescani, che si fermavano a curare gli infermi e a seppellire i morti.
♥ Racconta Jeff: «Io leggevo e mi chiedevo: ma chi può amare tanto degli sconosciuti da dare la vita per loro? La risposta ovvia sarebbe dovuta essere “Gesù Cristo”… Ma come ateo era completamente fuori dalla mia prospettiva».
♦ Gardner prosegue con il dottorato in medievistica e frequenta per motivi accademici altri studenti, ma credenti. Più tardi avrebbe scoperto che alcuni di loro avevano iniziato a pregare per la sua conversione. Una ragazza, in particolare, pregava per lui il rosario – quello che aveva ricevuto in dono per la Cresima e che un giorno gli avrebbe regalato.
Passano alcuni anni, Gardner da ricercatore si reca a Parigi, Firenze, visita Assisi, continua a occuparsi dei francescani, insegna all’università.
♥ Un giorno a Parigi si appisola per la stanchezza poco prima di fare lezione.
Racconta: «Ebbi un sogno, mi piacerebbe dire una visione, perché era molto chiaro ed è rimasto con me per anni e anni. Rivivevo una scena a me familiare: camminavo lungo la metropolitana di Parigi…Ad un tratto vedo un uomo, come un mendicante, che cade al suolo. Mi colpì il fatto che era scalzo, con i piedi neri per il vagabondare».
Ma lui passa oltre, ha in mente solo l’appuntamento in Biblioteca. Improvvisamente però gli appare san Francesco: «Non era come negli affreschi di Assisi: era sporco, insanguinato, era come Cristo crocifisso. Mi trasmise senza dire parole un messaggio potente, personale, difficile da spiegare: “ricorda che Dio ha creato il mondo per proteggere i semplici e confondere gli arroganti”.
♥ In quel momento capii chi dei due ero io e chi era quell’uomo a terra. Provai una vergogna tremenda perché non mi ero fermato ad aiutarlo. Quando ero passato oltre era stato per andare alla Biblioteca nazionale, un pessimo motivo.
♥ Alla fine ricordai di colpo tutto quello che era successo negli ultimi anni: Avignone, i francescani, i miei amici, i Vangeli…e mi alzai dicendomi: “Beh, mi battezzino, sono pronto».
(fonte: riduzione da Avvenire.it, 24 gennaio 2018).