Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Entrare nella carità.
Quarta domenica di Avvento: l’incontro di due madri incinte, Elisabetta e Maria, che portano in grembo la vita. È Maria di Nazareth a portare con generosa carità la Vita, che Elisabetta subito riconosce, dando lode a Dio. E i due bambini – non ancora nati – fanno festa nel loro grembo! Con Maria, oggi, entriamo nel Giubileo attraverso la Porta della Carità misericordiosa.
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Dal vangelo di questa domenica (IV Avvento C) – Lc 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
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♦ Papa Francesco ha aperto la “porta della carità” dell’ostello della stazione Termini a Roma nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre, proprio all’indomani della promulgazione del decreto che apre le porte alla canonizzazione della beata Teresa di Calcutta, grande apostola della carità del nostro tempo.
♦ Il Papa si è recato nella struttura di accoglienza della Caritas dedicata a don Luigi Di Liegro, dove da 25 anni trovano ospitalità i poveri e i senza fissa dimora.
♦ Dopo aver varcato la porta santa di uno dei tanti «luoghi di disagio e di emarginazione» della città, papa Francesco ha fatto ingresso nel locale della mensa Giovanni Paolo II, dove ha celebra la messa alla presenza degli ospiti dei centri Caritas.
♥ È questo il primo di una serie di “segni” con cui il Papa — un venerdì al mese per tutta la durata dell’anno santo — testimonierà vicinanza ai bisognosi dando espressione concreta alle opere di misericordia corporale e spirituale raccomandate dalla Chiesa.
(fonte: Osservatore Romano)