Strade piene di immondizia.
I cassonetti vengono svuotati con lentezza e nel frattempo la situazione inizia a diventare preoccupante anche dal punto di vista sanitario.
La raccolta dell’immondizia, a causa degli ormai noti problemi riguardanti le discariche in Calabria, non viene più effettuata in maniera adeguata da giorni. Per questo motivo, i cassonetti sono strapieni, tanto che i sacchetti pieni di immondizia riempiono anche le strade dove questi sono ubicati.
Gatti e uccelli iniziano a pullulare attorno a queste montagne di spazzatura, mentre il cattivo odore invade le strade e si diffonde in mezzo ai palazzi della città. La differenziata, forse, è l’unica nota positiva, visto che soltanto grazie ad essa si sta evitando una vera e propria catastrofe ambientale. Ci sono zone, come ad esempio la strada di fronte alla casa di cura “Don Mottola”, in cui la spazzatura è distribuita su aree lunghe più di venti metri.
Questo è il modo in cui la “perla del Tirreno” si è presentata ai turisti in questo primo avvio di maggio. Chi ha scelto Tropea per trascorrere il primo maggio o comunque si è recato in città in questi primi 7 giorni del mese si è trovato di fronte uno spettacolo davvero umiliante per una località turistica come la nostra.
La verità è che Tropea non è un paese come un altro per la Calabria. Non è un semplice comune da trattare come gli altri. È un biglietto da visita per l’intera regione. Se la spazzatura di Reggio ha fatto gola ai media, perché con essa è stato possibile attaccare i suoi amministratori, la spazzatura di Tropea fa male a tutta la Calabria, perché metterà in crisi il settore turistico. Per questo l’emergenza spazzatura va risolta subito e per evitare che ciò accada di nuovo andrebbe fatta un’apposita legge regionale per salvaguardare e tutelare il territorio costiero da questo tipo di problematiche. Non farlo sarebbe come scegliere di non puntare più sul turismo come fonte di reddito per la Calabria.