Giochi ancora tutti aperti sui tavoli delle formazioni politiche e dei nuovi movimenti formatisi in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio
comunale. E’ soprattutto all’interno del Pd che si registrano le maggiori difficoltà nell’individuazione di un candidato sindaco in grado di coagulare il
maggior numero di consensi non solo tra la popolazione ma anche all’interno degli iscritti al partito dove permangono divisioni per la perdurante grave
frattura creatasi fra l’ex sindaco Antonio Euticchio, gli esponenti del suo stesso partito, che sedevano sui banchi dell’opposizione durante la sua
amministrazione, e i consiglieri di maggioranza che lo hanno sfiduciato determinando di fatto le sue forzate dimissioni.
“Il muro della vergogna” firmato Gaetano Vallone è crollato; è franato simboleggiando la fragilità dell’azione amministrativa della maggioranza che governa Tropea. Ai cittadini rimangono le rovine e un inverno che appare buio e preoccupante.
Il Sindaco ha ammesso che le sue poche energie sono state dedicate a restituire il Porto di Tropea ai soliti imprenditori. Ora che ha terminato il suo programma amministrativo, aiuti Tropea a non affondare nel fango in cui l’ha costretta: si dimetta.
Il Sindaco ha voluto la restaurazione: ha bloccato importanti progetti che avrebbero potuto cambiare il volto della città solo perché la sua saccenteria non sopportava che fossero stati ideati da altri. Infrastrutture quale il parcheggio multipiano in località Contura (con aree verde e parco commerciale), o il progetto di realizzazione di nuove scuole hanno lasciato spazio al nulla più assoluto. Così sono venute meno possibilità lavorative per i tropeani e di sviluppo per la città.
Sulla situazione riguardante il ritardato pagamento dei tributi da parte di alcuni membri del Consiglio comunale di Tropea si resta in attesa di maggiori sviluppi che consentano di fare chiarezza e di delineare sviluppi. I consiglieri della maggioranza interessati dalla situazione, comunque, hanno buoni motivi per dichiararsi fiduciosi, anche perché consapevoli di aver adempiuto alle morosità prima che il Consiglio comunale contestasse loro cause di incompatibilità.