Politica

Ecco le ragioni di una scelta

Prima delle elezioni 1993 la città era in preda all’anarchia più totale

Macrì spiega il perché del sostegno del Pdl al candidato Gaetano Vallone

Il candidato a Sindaco prof. G. Vallone - foto Libertino

Ecco i motivi della scelta della candidatura del già sindaco di Tropea Gaetano Vallone. Li ha esposti in una nota articolata il consigliere provinciale del Pdl, Giovanni Macrì. A tal proposito, il politico ha voluto riportare una fotografia della situazione interna alla cittadina nel 1993, anno in cui Gaetano Vallone ne assunse le redini, essendo eletto primo cittadino.  Ed è uno spaccato di un “degrado urbano”, fatto di “enormi cumuli di immondizia che venivano dati alle fiamme”, di “rubinetti a secco, con l’ignobile e losco traffico di acqua che si era creato a danno dei cittadini”; In poche parole, secondo Macrì, si è toccata “l’anarchia più totale, con decine di parcheggiatori abusivi che appropriatisi di intere aree della Città chiedevano pegno ai turisti pena il danneggiamento delle loro auto”. A ciò si aggiunge anche “lo stato di dissesto finanziario, con le sedute di consiglio celebrate a lume di candela a causa dell’interruzione, per la persistente morosità, della fornitura energetica”.  L’impietosa analisi si chiude con l’affermazione: «Sono solo alcuni esempi della situazione presa in carico da Vallone nel 1992, un contesto rovinoso che nel giro di pochi anni è riuscito miracolosamente a ribaltare. Chi cerca di dipingere Vallone come il Sindaco dell’immondizia e del tappa buchi è in totale mala fede poiché il contesto allora ereditato era molto grave e complesso e risultati conseguiti tutt’altro che ordinari». Dopo aver redatto il lungo elenco della situazione precedente al mandato di Vallone, Macrì ha descritto gli effetti della discesa in campo del “professore”, così come viene affettuosamente chiamato dai suoi sostenitori. E il quadro cambia completamente. L’amministrazione  guidata da Gaetano  Vallone ha dato, sempre secondo quanto scritto dal consigliere provinciale, «nuova linfa ad un’economia in ginocchio: le licenze commerciali sono passate nei giro di pochi anni da circa 200 ad oltre 500, il mercato immobiliare è uscito dalla stagnazione in cui si trovava, le case del centro storico, che nel 1992 venivano cedute per pochi spiccioli (400.000 lire al metro quadrato dell’epoca), sono arrivate nell’arco di pochi anni a cifre da capogiro, con incrementi di valore che in alcuni casi hanno superato il 2000%». E Macrì ricorda anche importanti riconoscimenti ottenuti dalla cittadina in quegli anni:  «il corpo dei Vigili Urbani è stato premiato come migliore Polizia Municipale d’Italia; la Città ha scalato negli anni la speciale classifica di Legambiente sino ad arrivare alla conquista delle 5 vele, obiettivo questo che ha significato una pubblicità gratuita del valore di milioni di euro». Infine, l’età dell’oro descritta dal consigliere del Pdl è stata caratterizata dalla realizzazione di importanti opere pubbliche quali il completamento e la messa in funzione del porto di Tropea la strada del mare ed il lungo mare;  la ristrutturazione dell’Antico Sedile, di Palazzo Sant’Anna, di Palazzo Collareto Galli; il rifacimento e la sistemazione della pavimentazione in Piazza Galluppi e nella Piazza Del Cannone; i due nuovi impianti di depurazione; i 4 nuovi pozzi per l’approvvigionamento idrico; svariati interventi in favore dell’edilizia scolastica; il nuovo campo sportivo, opera però rimasta incompiuta.  Tuttavia, il più importante risultato conseguito dal “professore”, a giudizio di Macrì, si è registrato sul piano della rinascita del senso civico e del rispetto della legalità, valori che «negli anni a sua guida sono stati tratti fuori dalla soffitta in cui erano stati stipati dalle scellerate, fallimentari, precedenti amministrazioni per essere posti, quali principi fondativi, al centro dell’agenda del governo cittadino.» Il consigliere provinciale ha infine concluso la sua nota con l’auspicio che il Vallone si determini nel mettere in campo una lista politica così da liberare il Pdl da «quella zavorra che limita la capacità di azione del partito poichè obbedisce a quelle becere e losche logiche trasversali che fanno capo ai soliti noti collocati, da qualche tempo a questa parte, ai margini del partito». A tal proposito ha dichiarato: « Per quanto mi riguarda mi adopererò con tutte le mie forze in tale direzione».

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