Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Ecco colui che toglie il peccato del mondo!
– “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”.
– In questa domenica risuona la testimonianza di Giovanni Battista che ci indica in Gesù l’Agnello di Dio che viene per caricarsi dei nostri peccati. Era già stato annunciato dai profeti e prefigurato nell’agnello della Pasqua di liberazione del popolo ebraico dall’Egitto, con il suo sangue a segnare (e salvare) le case degli Ebrei.
– Gesù è l’Agnello innocente, l’Agnello mite, l’Agnello vittorioso sulla stessa morte. Noi siamo chiamati a seguirlo: “Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore”.
– Perciò accogliamo la testimonianza di Giovanni Battista e chiediamo la fede e il coraggio per poter essere suoi discepoli e missionari.
– Con S. Alfonso possiamo dire“Mio Signore, la tua morte è la speranza mia”.
Dal Vangelo di questa domenica (Gv 1,29-34)
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
L’Agnello che vince con la sua mitezza.
♦ La mitezza è una virtù unilaterale: la diamo o la riceviamo solamente come un dono. La gentilezza, in una società di arrabbiati, è un atto di resistenza spirituale, è una piccola dose di umanità immessa nella giungla urbana.
♦ Ma la mitezza e la gentilezza possono sopravvivere soltanto se sono una scelta e se invadono l’arena sociale prima che siano i violenti a conquistarla.
♦ La mitezza è una forma di nonviolenza, ma può sussistere solo se è attiva e se anticipa la prepotenza.
Noi siamo stati redenti da Cristo, Agnello di Dio, e chiamati a seguirlo: “Imparate da me, che sono mite ed umile di cuore”.
♥ L’immagine di Gesù, Agnello e Servo, ci chiama allo stile di vita del cristiano che deve fare di tutti noi, “santi per chiamata”, della nostra esistenza, un’offerta generosa che ci immerge nella vita stessa di Dio.
♥ “Per cambiare il mondo delle belve bisogna mandare un agnello, non un lupo”. diceva un esegeta. Ecco cosa significa assomigliare a Cristo e diventare come Lui: rimanere agnelli anche quando siamo in mezzo ai lupi. Ecco il difficile. Ma è così che si vince, perché solo così attiriamo lo sguardo benedicente di Dio su di noi. Mentre se siamo lupi, perdiamo la Sua benedizione.
♥ Come Paolo chiamato «a essere apostolo per volontà di Dio», anche noi siamo chiamati alla santità. Non possiamo pretendere di esserne i costruttori. È Dio l’autore della nostra santità ed è lui l’artefice primo della sua piena realizzazione.