Fede e dintorni

E TU BETLEMME DI EFRATA

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

E tu, Betlemme di Efrata…

– Il profeta Michea aveva annunciato che il Messia sarebbe nato in una piccola località di nome Betlemme, che nell’antica lingua ebraica «significa “casa del pane”»: “E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele”.
– Dio ha posato gli occhi su una piccola località, che diventerà famosa in tutto il mondo, ma che sembra non trovare pace per i perenni e difficili rapporti tra Israele-Palestina.
– La pandemia del coronavirus è arrivata anche qui, dove il 30 per cento delle famiglie  vive oggi al di sotto della soglia di povertà, con il Covid-19 che ha peggiorato la situazione.
– Nonostante tutto, la tradizione cristiana invita anche quest’anno a seguire Giuseppe e Maria che si recano a Betlemme, la città del Messia. Qui nascerà la Vita,  Colui che è l’atteso delle genti, Colui che è capace di cambiare il lutto in gioia, Colui che è capace di donare una dignità divina all’uomo peccatore e donargli un altro pane, quello disceso dal cielo: il suo corpo sacrificato per la salvezza del mondo.

Andiamo a Betlemme, il luogo in cui è nato Gesù! Andiamo a Betlemme, la “Casa del Pane”. Andiamo a Betlemme, la città della gioia!
♦ La Sacra Scrittura allude per la prima volta a Betlemme nel libro della Genesi, parlando della morte e sepoltura di Rachele, seconda moglie del patriarca Giacobbe. Rachele morì e venne sepolta sulla via di Efrata, ovvero di Betlemme. Efrata, che significa “la fertile”, ed è un altro nome per la stessa città.

♦ Quando le terre del popolo eletto vennero distribuite tra le tribù, Betlemme venne assegnata a Giuda, e quindi divenne culla di Davide, il piccolo pastore, figlio minore di una famiglia numerosa, scelto da Dio per diventare il secondo re di Israele. Da quel momento, Betlemme divenne unita alla dinastia davidica.
Il profeta Michea annunciò che in quella piccola località sarebbe nato il Messia: “E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele”.

♦ All’inizio del I secolo, Betlemme era un villaggio che non avrà avuto più di mille abitanti. Era formato da un piccolo insieme di case disseminate sul crinale di una collina. Gli abitanti vivevano di agricoltura e allevamento.
♦ Nell’estesa pianura ai piedi della collina c’erano buoni campi di grano e di orzo. È forse da queste colture che deriva il nome Bet-Léhem, che in ebraico significa “la casa del pane”.
♦I primi discepoli di Cristo erano pienamente consapevoli dell’importanza che aveva acquisito Betlemme. A metà del II secolo San Giustino, originario della Palestina, richiamava i ricordi che gli abitanti del villaggio trasmettevano di padre in figlio sulla grotta in cui era nato Gesù.

  È molto significativo meditare sul rapporto tra Betlemme, “la casa del pane”, e l’Eucaristia: a Betlemme, in Gesù, Dio si fa cibo perché, nutriti da lui, possiamo diventare pane buono per i nostri fratelli: “Felice chi ha Betlemme nel suo cuore, nel cui cuore, cioè, Cristo nasce ogni giorno! Che significa del resto “Betlemme”? Casa del Pane. – Siamo anche noi una casa del pane, di quel pane che è disceso dal cielo.” (S. Girolamo, commento del Salmo 95).

La sera del 24 dicembre 2018  Papa Francesco iniziò con questa breve nota lessicale l’omelia della Messa nella Notte di Natale piena di riferimenti eucaristici. «In questa “casa” il Signore dà oggi appuntamento all’umanità. Egli sa che abbiamo bisogno di cibo per vivere. Ma sa anche che i nutrimenti del mondo non saziano il cuore»: c’è bisogno di un cibo “altro”, che venga dall’Alto: il suo corpo sacrificato per la salvezza del mondo.

E tu Betlemme di Efrata… – “Felice chi ha Betlemme nel suo cuore, nel cui cuore, cioè, Cristo nasce ogni giorno! Che significa del resto “Betlemme”? Casa del Pane. – Siamo anche noi una casa del pane, di quel pane che è disceso dal cielo.” (S. Girolamo, commento al Salmo 95).

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