Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
E’ il momento di non avvilirsi.
-E’ il momento di non avvilirsi in questo tempo di pandemia quando ascoltiamo i numeri del contagio e dei morti. Pensiamo, anzi crediamo che siamo nelle mani di Dio e preghiamo (come sta facendo ormai tutto il mondo) di trovare grazia e salvezza, senza trascurare di mettere in atto tutte le indicazioni sanitarie che ci vengono offerte.
– Pensiamo con sentimenti solidali a quanti in questi giorni sono in prima linea.
– Anche Papa Francesco prega tutti i giorni per chi soffre o muore e per chi si dona con generosità alla salvezza di quelli che sono colpiti dal contagio: «Ringrazio di cuore il personale ospedaliero, i medici, le infermiere e gli infermieri, i volontari che in questo momento tanto difficile sono accanto alle persone che soffrono».
Un brano della Bibbia, Siracide (38, 1-14): Non avvilirti nella malattia.
- 1 Onora il medico come si deve secondo il bisogno, anch’egli è stato creato dal Signore.
- 2 Dall’Altissimo viene la guarigione, anche dal re egli riceve doni.
- 3 La scienza del medico lo fa procedere a testa alta, egli è ammirato anche tra i grandi.
- 4 Il Signore ha creato medicamenti dalla terra, l’uomo assennato non li disprezza.
- 5 L’acqua non fu forse resa dolce per mezzo di un legno, per rendere evidente la potenza di lui?
- 6 Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie.
- 7 Con esse il medico cura ed elimina il dolore e il farmacista prepara le miscele.
- 8 Non verranno meno le sue opere! Da lui proviene il benessere sulla terra.
- 9 Figlio, non avvilirti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà.
- 10 Purificati, lavati le mani; monda il cuore da ogni peccato.
- 11 Offri incenso e un memoriale di fior di farina e sacrifici pingui secondo le tue possibilità.
- 12 Fa’ poi passare il medico — il Signore ha creato anche lui — non stia lontano da te, poiché ne hai bisogno.
- 13 Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani.
- 14 Anch’essi pregano il Signore perché li guidi felicemente ad alleviare la malattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita.
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Il Rosario ha unito gli italiani.
♦ La sera del 19 marzo, alle 21.00, il Santo Padre su Tv2000 ha aperto il Rosario promosso dai Vescovi italiani, con un videomessaggio in cui ha invitato tutti a rivolgersi al Signore, perché custodisca in modo speciale ogni famiglia, particolarmente gli ammalati e le persone che se ne stanno prendendo cura.
♦ La preghiera trasmessa dall’emittente della CEI si è tenuta nella basilica di San Giuseppe al Trionfale, a Roma, ed è stata presieduta dal Segretario generale, Mons. Stefano Russo. Sono stati contemplati i Misteri della luce.
Le parole e la preghiera di Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle,
♥ mi unisco alla preghiera che la Conferenza Episcopale ha voluto promuovere, quale segno di unità per l’intero Paese. In questa situazione inedita, in cui tutto sembra vacillare, aiutiamoci a restare saldi in ciò che conta davvero. È un’indicazione di cammino che ritrovo in tante lettere dei vostri Pastori che, nel condividere un momento così drammatico, cercano di sostenere con la loro parola la vostra speranza e la vostra fede.
♥ La preghiera del Rosario è la preghiera degli umili e dei santi che, nei suoi misteri, con Maria contemplano la vita di Gesù, volto misericordioso del Padre. E quanto bisogno abbiamo tutti di essere davvero consolati, di sentirci avvolti dalla sua presenza d’amore!
♥ La verità di questa esperienza si misura nella relazione con gli altri, che in questo momento coincidono con i familiari più stretti: facciamoci prossimo l’uno dell’altro, esercitando noi per primi la carità, la comprensione, la pazienza, il perdono.
♥ Per necessità i nostri spazi possono essersi ristretti alle pareti di casa, ma abbiate un cuore più grande, dove l’altro possa sempre trovare disponibilità e accoglienza.
♥ Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio.
Proteggi, Santo Custode, questo nostro Paese.
– Illumina i responsabili del bene comune, perché sappiano – come te – prendersi cura delle persone affidate alla loro responsabilità.
– Dona l’intelligenza della scienza a quanti ricercano mezzi adeguati per la salute e il bene fisico dei fratelli.
– Sostieni chi si spende per i bisognosi: i volontari, gli infermieri, i medici, che sono in prima linea nel curare i malati, anche a costo della propria incolumità.
– Benedici, San Giuseppe, la Chiesa: a partire dai suoi ministri, rendila segno e strumento della tua luce e della tua bontà.
– Accompagna, San Giuseppe, le famiglie: con il tuo silenzio orante, costruisci l’armonia tra i genitori e i figli, in modo particolare i più piccoli.
♥ Preserva gli anziani dalla solitudine: fa’ che nessuno sia lasciato nella disperazione dell’abbandono e dello scoraggiamento.
♥ Consola chi è più fragile, incoraggia chi vacilla, intercedi per i poveri.
♥ Con la Vergine Madre, supplica il Signore perché liberi il mondo da ogni forma di pandemia. Amen
(dal Vaticano, 17 e 19 marzo 2020).