Protagonista della vicenda un romeno di 56
Arrestato dai Carabinieri per sequestro di persona e tentata violenza sessuale
Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Tropea hanno tratto in arresto una persona sorpresa nella flagranza del reato di sequestro di persona e ritenuta responsabile di tentata violenza sessuale e tentata induzione alla prostituzione.L’arresto è avvenuto ieri sera ed è stato materialmente eseguito dai militari della Stazione di Tropea e dal personale della Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri.
Tutto è nato da una denuncia sporta nella tarda serata di ieri a Ravenna presso la locale Stazione Carabinieri da una ragazza di nazionalità rumena, che aveva denunciato ai militari dell’Arma che una sua connazionale, dal 24 di febbraio scorso, era tenuta sequestrata da un rumeno in una abitazione di Brattirò, piccolo centro della provincia di Vibo Valentia e di continuo era vittima di tentativi di violenza sessuale e di induzione alla prostituzione.
La donna era riuscita a comunicare con la ragazza e le aveva chiesto di denunciare tutto ai carabinieri non potendo la stessa allontanarsi dall’abitazione nella quale era sequestrata.
A seguito dell’immediata comunicazione giunta alla Centrale Operativa dei Carabinieri di Tropea dai colleghi della Stazione di Ravenna è scattato immediatamente il blitz dei militari nell’abitazione di Brattirò, frazione del Comune di Drapia, dove effettivamente i Carabinieri hanno trovato, chiusa a chiave in una stanza sul retro dell’edificio, la donna di 37 anni in evidente stato confusionale.
Subito sono stati sviluppati dai militari gli accertamenti del caso, a seguito dei quali è stato tratto in arresto in flagranza di reato COVACI Vasilie, classe 1955, rumeno domiciliato in Drapia, frazione Brattirò, poiché ritenuto responsabile sequestro di persona, tentata violenza sessuale e tentata induzione alla prostituzione nei confronti della connazionale classe 1973.
Il Covaci dal 24 febbraio scorso fino a ieri sera aveva tenuto in stato di segregazione la donna, che lo aveva raggiunto in Calabria allettata dal fatto che il Covaci le aveva promesso un posto di lavoro ed una buona retribuzione.
La donna, ascoltata da un Carabiniere di sesso femminile e da una interprete di nazionalità rumena, ha raccontato tutta la sua triste vicenda, dalle promesse di un futuro di ricchezza in Italia alla delusione ed al terrore dei lunghi giorni di segregazione trascorsi nell’abitazione di Brattirò.
L’arrestato, espletate formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere sicurezza della Compagnia Carabinieri di Tropea in attesa del rito direttissimo da celebrare dinanzi alla Autorità giudiziaria competente.
Comandante Comp. CC Tropeaea